Insomma, la voglia di alternativa libertaria non ha mai superato le Forche Caudine dei benpensanti che popolano i centri dell'Unione, a parte qualche rarissimo caso, sempre elitario e composto nel migliore dei casi da una ristretta cerchia di personaggi che sfogavano, altrove, la voglia di libertà.
L'unica eccezione, da queste parti, è il mondo degli Ultras, nelle sue mille sfaccettature. L'unica vera controcultura, per i denigratori e le denigratrici sottocultura, che l'Italia esporta tutt'ora in tutto il mondo giovanile e non. In questo caso l'amore per il calcio, sport nazionale, ha messo davvero all'angolo qualsiasi occhio scandalizzato. Gli uditi fragili, quasi agli ultrasuoni, dei benpensanti, infatti, venivano devastati dai roboanti suoni, dai fragorosi battimani, dai canti ritmati e tutto sommato dalle esplosioni di vita degli Ultras.
Lo Schiaffo 321 sta preparando uno speciale che analizzerà tutte le realtà Ultras della Valle Caudina. Cervinara, San Martino Valle Caudina, Paolisi, Montesarchio, Airola, Rotondi, Sant'Agata de'Goti e Pannarano per quanto riguarda il calcio dilettantistico, senza dimenticare il legame profondo tra l'Avellino 1912, il Napoli 1926 e il Benevento 1990.
Non tralasceremo le storiche realtà dei Clubs dedicati alle squadre di calcio extraterritoriali come Juventus, Milan, Inter e Roma. Per quanto riguarda i "circoli di calciofili" vedremo un altro aspetto del calcio italiano e caudino, ossia il mondo dei tifosi accaniti, negli ultimi anni ingabbiati dal calcio moderno, schiavo delle dirette televisive a pagamento e del calcio scommesse legalizzato.
Qualche anno fa ci fu anche un tentativo di riunire tutte le migliori foto delle tifoserie in una pagina su Facebook, ma l'esperienza durò poco, nonostante l'enorme potenziale di seguaci Caudini e di materiale interessante. Negli ultimi anni si è riaccesa la Passione per le realtà locali e leggenda narra che ci fu qualche tavolino segreto, ma non tanto, per creare un'unica squadra della Valle Caudina. Il tutto non prese mai forma perché i tempi non erano maturi, per la cronaca.
In tutta Caudium si registra una crescita esponenziale di interesse e follia per la Maglia delle proprie città fin dagli anni Novanta. I campionati di Prima Categoria, Promozione ed Eccellenza hanno fatto conoscere la Valle Caudina a tutta la Campania ed oltre. Colore, fumogeni, trasferte di massa o da sparuta presenza, striscioni, bandiere, pezze, gemellaggi, rivalità e tanta passione pulita. Ovviamente parliamo di realtà che tra alti e basi rappresentano uno dei pochi mezzi di aggregazione e socializzazione tra giovani. La sfida interna tra bande di ultras era molto stimolante anche per la vena creativa e goliardica sfornata da tutte le tifoserie, erroneamente definite minori. Gli spettacoli negli scontri diretti di campionato restano nella storia e nella mente di chi ha popolato e vissuto i Campi sportivi che via via si sono trasformati in piccoli grandi Stadi di Calcio grazie alla gente. Quelle fredde strutture di cemento armato e cancellate hanno canalizzato, con punte di vero e proprio folclore popolare, l'Amore per la propria Terra.
Caudini? Sì, pur senza toccare le rispettive peculiarità identitarie. E le squadre di calcio.
Le sane rivalità ed il campanilismo estremo si respiravano ovunque, sulle gradinate, in campo, nei bar e nelle piazze. D'inverno, d'estate, in autunno ed in Primavera. Ci teniamo a precisare, però, che nonostante le rispettive antipatie tra le varie fazioni degli Ultras Caudini, non si sono mai registrati episodi di violenza, a parte qualche piccola scaramuccia di rito. Una sorta di patto non scritto tra chi vive la partita in una certa maniera. I gruppi organizzati hanno messo in campo uno stile differente da difendere non solo alla partita, ma soprattutto nella vita di tutti i giorni e, in qualche triste frangente, oltre la Signora Morte.
Lunga vita agli Ultras di tutta la Nuova Caudium e del resto del mondo.
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