capitolo Quinto
In tutta la Valle Caudina, inoltre, si evidenziò una notevole partecipazione alle agitazioni non solo di piccoli borghesi e rappresentanti del Clero come già abbiamo scritto, ma anche della Guardia Nazionale. Anche da noi, in forza dei principi posti dalla Costituzione, avvenne l'istituzione della Guardia Nazionale (milizia civica di composizione borghese, destinata a sostituire la Guardia Urbana a massiccia presenza contadina), con la funzione primaria di reprimere ogni tentativo di rivolta al nuovo ordine costituito.
È difficile definire con assoluta chiarezza il reclutamento delle componenti della Guardia Nazionale. La legge del 13 marzo 1848 (ancora dal saggio di Lucia Valenzi) fissava limiti, sia pure minimi, di censo, e recitava testualmente:
Essa sarà composta di tutti i proprietari, professori, impiegati, capi d'arte e di bottega, agricoltori, ed in generale tutti coloro che avendo i mezzi di vestirsi a proprie spese, presentino per la loro probità sicura guarentigia alla società..
La circolare del 22 aprile 1848 del Ministro Raffaele Conforti riconosceva, anche se in parte, i torti subiti dai contadini e invitava le autorità a quotizzare i demani. La circolare fu fraintesa in quanto sembrava legittimare, in qualche modo, le occupazioni delle terre e quando una successiva circolare fu emanata per rettificare la prima, scoppiarono i tumulti. Ovunque scoppiarono sommosse, non sedate dalla Guardia Nazionale che si trovò, spesso, a fare causa comune con i rivoltosi. Quando, poi, si minacciò lo scioglimento del "Corpo", la popolazione insorse in sua difesa.
Tutto il comprensorio caudino fu caratterizzato dalla partecipazione della Guardia Nazionale alle insurrezioni di questo periodo. Infatti, l'azione di Nicola Palomba, capitano della Guardia Nazionale di Montesarchio, trovò consenso unanime da parte dei responsabili degli altri centri caudini quando il 14 maggio 1848 li radunò nella contrada "Campizze" per organizzare la marcia su Napoli per la difesa delle libertà civili.
Personaggio di spicco del movimento liberale caudino e avvocato molto conosciuto, Nicola Palomba il 6 aprile di quell'anno fece affiggere a Montesarchio un manifesto in cui invitava i cittadini a ribellarsi e a battersi per una Carta Costituzionale migliore. Dopo essere stato tre anni in carcere per la mancata spedizione su Napoli del 15 maggio, fu accusato di cospirazione per aver fatto circolare in Valle Caudina dei fogli stampati dove si criticava il malgoverno borbonico; dopo otto mesi di reclusione fu di nuovo scarcerato, ma non cessò di subire la persecuzione della polizia e nel 1856 venne ancora arrestato perché accusato di aver tenuto comizi e corrisposto con Carlo Poerio.
L'azione insurrezionale di questi primi mesi del 1848 era stata organizzata da Nicola Nisco, pensatore "neoguelfo" di S. Giorgio del Sannio.(fino al 1929 San Giorgio la Montagna n.d.r.) La presenza di Nisco veniva continuamente segnalata a Cervinara, dove insieme ai fratelli Verna ed altri liberali caudini venne pensata la marcia su Napoli per instaurarvi la repubblica. Con l'arresto di Nicola Nisco, avvenuto a Napoli il 13 novembre, e quella degli altri personaggi del movimento liberale locale, svanirono quasi tutte le speranze del liberalismo caudino.
Ormai anche nella Valle Caudina l'assolutismo avanzava sempre più forte. Nei vari paesi del comprensorio dimostrazioni anticostituzionali venivano inscenate dalla polizia borbonica, promesse di fedeltà al regime assoluto venivano fatte da alti funzionari, mentre la censura sulla stampa e le prime avvisaglie di processi politici già iniziavano la loro opera di compressione e di violenza.
Approfondimenti di storia locale sviluppati dalle studentesse e dagli studenti del Liceo Classico di Cervinara (Istituto d'Istruzione Superiore Statale "Luigi Einaudi") - Anno Scolastico 2000-2001 - coordinati dal dott. Enzo Cioffi del Dipartimento di discipline storiche dell'Università di Napoli "Federico II" nell'ambito del progetto "I Caudini" finanziato dal Fondo Sociale Europeo. Tratto da Senza Filtro.
Hanno partecipato le seguenti studentesse e studenti del Liceo-Ginnasio "Luigi Einaudi":
Serena Abate, Mario Amatiello, Vita Bizzarro, Myriam Campese, Angela Casale, Mario Casale, Maria De Dona, Anna De Toma, Marianna Florimo, Antonella Fuccio, Livia Giordano, Manuela Marro, Elena Merola, Antonio Monetti, Tamara Miranda, Pasquale Mainolfi, Augusta Pirozzi, Esterina Perrotta, Daniela Tagliaferri e Saveria Taddeo.
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