Testo e nota tratti da: ARCHIVIO A.C. LORIEN
Avanti ragazzi di Buda, avanti ragazzi di Pest
studenti braccianti operai, il sole non sorge più ad est
Abbiamo vegliato una notte, la notte dei cento e più mesi
quell’alba radiosa di ottobre, quell‘alba dei giovani ungheresi
Ricordo tu avevi un moschetto, su portalo in piazza ti aspetto
nascosta fra i libri di scuola, anch’io porterò una pistola
Sei giorni, sei notti di gloria durò questa nostra vittoria
al settimo sono arrivati i russi con i carri armati.
I carri ci spezzan le ossa, nessuno ci viene in aiuto
il mondo è rimasto a guardare sull’orlo della fossa seduto.
Ragazza non dire a mia madre che io morirò questa sera
ma dille che vado in montagna e che tornerò a primavera
Compagno il plotone già avanza, già cadono il primo e il secondo
finita è la nostra vacanza, sepolto l’onore del mondo
Camerata riponi il fucile torneranno a cantare le fonti
e allora serrate le file che noi scenderemo dai monti
Avanti ragazzi di Buda, avanti ragazzi di Pest
studenti braccianti operai, il sole non sorge più ad est.
NOTE
Nella seconda metà degli anni ’70, il testo di “Budapest (Ragazzi di Buda)” venne riadattato sostituendo il termine “compagni” con “avanti ragazzi”, eliminando il capoverso “Compagno noi siam condannati, sconfitta è la rivoluzione / fra poco saremo bendati e messi davanti al plotone“ e apportando alcune lievi modifiche al testo originale dando origine a questa nuova versione.
Il brano, le cui prime tracce risalgono al 1977, verrà inciso solo nel 1984 ad opera del Fronte della Gioventù di Trieste nell’album “Giovani d’Europa. Nel 2006. i Civico 88 ne hanno inciso una versione rock per la compilation “H?sök Vére 1956?.
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