105° ANNIVERSARIO DEL GENOCIDIO ARMENO
Il Turco miete.
Eran le teste armene
Che ier cadean sotto il ricurvo acciar:
Ei le offeriva boccheggianti e oscene
A i pianti de l’Europa a imbalsamar.
Il Turco miete.
In sangue la Tessaglia
Ch’ei non arava or or gli biondeggiò:
Aia—diss’ei—m’è il campo di battaglia,
E frustando i giaurri io trebbierò.
Il Turco miete.
E al morbido tiranno
Manda il fior de l’elleniche beltà.
I monarchi di Cristo assisteranno
Bianchi eunuchi a l’arèm del Padiscià.
N.B. Il Centro informativo armeno ricorda anche questi versi di Giosué Carducci, che naturalmente furono scritti ben prima del genocidio del 1915.
approfondimenti
- http://www.zatik.com/
- http://www.unionearmeni.it/
- http://www.italiarmenia.it/sito/
- https://it.gariwo.net/
- https://it.wikipedia.org/wiki/Genocidio_armeno
- http://lanostrastoria.corriere.it/2013/04/24/il-genocidio-degli-armeni-due-poesie/
- https://www.lasepolturadellaletteratura.it/paruyr-sevak-poesia-armena/
- https://www.secoloditalia.it/2015/04/mussolini-fu-i-primi-denunciare-sterminio-popolo-armeno/
- http://www.comunitaarmena.it/i-poeti-armeni-uccisi-dal-genocidio-vivi-nella-fede-e-nella-poesia-acistampa/
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