CIECHI E OTTUSI
Un altro rinvenimento casuale, un altro recupero da mostrare
al museo, rinterro e via, si procede! Questo caso forse è meno grave di quello
lungo la Fondo Valle Isclero in quanto si tratta di un ritrovamento in una zona
centrale del paese, ma sarebbe possibile coprire lo scavo con una struttura
trasparente che ne permetta la visibilità.
Anche la responsabile del museo
nazionale del Sannio Caudino, a Montesarchio, l’archeologa Lugina Tomay,ha
espresso questo pensiero: Peccato che non ci siano i fondi per far tornare alla
luce la necropoli di Caudium. Si tratta di qualcosa di unico al mondo. Intanto
la “Città Caudina” ha beneficiato di oltre 300 mila euro, nello specifico il
comune capofila di Montesarchio, per il centro commerciale naturale. Ha mai
chiesto qualche ente e in particolare la Città Caudina un finanziamento alla
comunità Europea o a qualsiasi altro Ente un finanziamento per portare alla
luce i vari reperti legati a Caudium e a Saticula?
Non è sufficiente liquidare tutto con la rassegnazione
affermando che non ci sono fondi. Bisogna battersi per trovarli, credere
nell’enorme potenziale culturale che si tramuterebbe in un enorme ritorno
commerciale, altro che centro commerciale naturale!
Il vero problema della mancanza di fondi è legato alla
mancanza di cultura dei nostri rappresentanti politici. L’insistere solo sulla
elemosina della delocalizzazione delle industrie sul nostro territorio che
porta miseri ritorni economici, elevato inquinamento e distruzione del
territorio, a danno della potenzialità agricola accompagnata da una evoluzione
della produzione, una qualificazione dei prodotti seguendo la strada della
tipicità o dell’agricoltura biologica che ci permetterebbe di sfruttare un
settore alla ricerca della qualità, cosa che possiamo offrire e non della
quantità che ci è preclusa per la dimensione del territorio e per l’eccessivo
frazionamento della proprietà!
Il volano maggiore dello sviluppo economico che sarebbe
legato solo al territorio e non ad altri fattori è il turismo! Ancora oggi
qualsiasi amministratore della Valle ti ride in faccia se gli parli di turismo.
Se ne parla in occasione di manifestazioni delle Pro Loco, ma sempre e solo per
accontentare i presenti!
Eppure, è noto a tutti che i nostri territori sono stati
abitati sin dal paleolitico e varie civiltà si sono succedute. Il difetto del nostro
Popolo, il Popolo Caudino, quello di non essere uniti, non credere fino in
fondo alle nostre potenzialità, limitarsi a gestire il proprio orticello
accontentandosi del poco, lo abbiamo reso il difetto del nostro territorio! Il
nostro passato però è più forte, di tanto in tanto torna prepotentemente alla
ribalta, come il ritrovamento attuale che ci sbatte in faccia la pochezza del
nostro presente nei confronti della grandezza dei nostri avi. Loro ancora ci offrono
l’occasione di migliorare il nostro presente con il frutto del loro antico
operato e ancora una volta non saremo in grado di cogliere l’occasione! E’
verissimo quanto sostiene la Comunità Militante Caudina 321, la rinascita di
Caudium può partire solo dal basso, dal popolo Caudino che deve assumersi le
proprie responsabilità e spingere la politica nella giusta direzione.
La prima unione dovrebbe essere quella delle pro loco. Anche
il Museo e la sua guida potrebbero svolgere un ruolo importante organizzando
incontri tra i membri delle pro loco caudine atti a sensibilizzare ed erudire
gli stessi sulle potenzialità non solo del Museo, ma di tutto il territorio. Nella
stessa Montesarchio e nei centri più datati è stata mai fatta una verifica
presso gli edifici storici più antichi per rilevare se sono stati riutilizzati
al tempo materiali che appartenevano a Caudium?
Spesso dalla decadenza di antiche città sono nati nuovi
centri abitati, i vecchi monumenti sono diventati cave per la costruzione di
nuovi. La nostra storia è in mezzo a noi, sotto di noi, a fianco a noi. Siamo
noi ciechi e ottusi nel non capire che è tempo di valorizzare il nostro passato
e farlo diventare il mezzo per costruire il nostro futuro!
Scritto da Airolano Medio fu Ugo Trentuno
Nessun commento:
Posta un commento