domenica 22 novembre 2015

HARVARD VUOLE CAUDIUM?



NESSUN STUPORE

Nessun stupore per l’ennesimo reperto archeologico che spunta dalla terra Caudina. Non è l’inizio e non sarà nemmeno la fine di queste scoperte che danno lustro alla nostra storia e lanciano un messaggio chiaro e diretto: CAUDIUM PUO’ E DEVE RISORGERE.





I tombaroli infami sono sempre pronti a saccheggiare la storia di Caudium e a svenderla per pochi spiccioli, mentre i politicanti  sono bravi solo a tagliare i nastri tricolori alle inaugurazioni. 
Sono anni che va avanti questo traffico d’opere d’arte e le mete preferite sono sempre gli Stati Uniti d’America e il Regno Unito. La Svizzera in questo gioco è il fulcro dello smercio d’arte trafugata, dati alla mano. Infatti, il Cratere di Assteas venne ritrovato proprio al Museo Getty di Malibù, dopo essere passato per la patria degli orologi, del cioccolato e delle banche. 
I responsabili del ricco museo a stelle e strisce sono tutti sotto inchiesta per gli “strani” acquisti di opere provenienti soprattutto da Grecia e Italia.

Caudium è un bocconcino molto appetibile da questo punto di vista. La Popolazione Caudina è inconsapevole delle ricchezze nascoste tra le fognature. Regna la superficialità. 
Lo sviluppo di questa magico territorio ricco di storia e tradizioni potrebbe essere legato all’investimento economico di extracomunitari
Non i profughi che stanno facendo capolino da queste parti, ma i professori dell’Università di Harvard. La notizia due anni fa ebbe risalto nazionale. ma venne etichettata come ottimo messaggio per la campagna elettorale montesarchiese dell'allora sindaco Izzo. 




Lo Zio Sam dopo aver aiutato la Val di Noto in Sicilia vorrebbe, quindi, mettere le sue unghie affilate sull'amata Caudium. I dubbi su questa notizia sono tanti, ma ciò non toglie che la remota possibilità di un interessamento diretto degli extracomuntari di Harvard lascia spazio a riflessioni. 

L'Italia l'hanno già occupata militarmente e culturalmente settanta anni fa, tuttavia per completare l'opera ora si dedicano agli scavi archeologici della colonia Italya.
Siamo una colonia e come tale ci trattano. Invece di acquistarli sul mercato nero, stavolta verranno qui camuffati da ricercatori per portare oltreoceano frammenti di una storia che non appartiene a quelle gente. Caudium era in contatto con Atene quando la civiltà era sconosciuta in gran parte del mondo e gli Stati Uniti erano popolati dalle prime tribù di Indiani, in seguito sterminati dai profughi europei.



Da Harvard non è arrivato ancora nessuno e lo Stato Italiano arranca senza fondi per la riscoperta dell’infinita mole di reperti che possono davvero cambiare il futuro della Nuova Caudium. 
L’Unione dei Comuni Caudini è chiamata al difficile compito di tutela di una passato che francamente non ci stupisce più, ma ci fa incazzare. 
Progettiamo concretamente il percorso di sviluppo e non lasciamoci sfuggire questa occasione irripetibile e buona anche per bonificare eventuali discariche nascoste e nocive per la salute.

Non dimentichiamo che le ultime scoperte sono frutto della pura casualità.
Dobbiamo ringraziare il fato di radice ellenica, non il destino che può essere guidato dall’essere umano. Il fato, invece, indica l'essere sottoposti a una necessità che non si conosce, che appare casuale e che pure invece guida il susseguirsi degli eventi secondo un ordine non modificabile.

Scritto da Caudium Patria Nostra

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