VALLE SICURA
I tempi in cui si poteva dormire con le porte aperte sono
finiti da un bel pezzo in Valle Caudina. L’ondata di microcriminalità che si
sta abbattendo sulle nostre teste, però, non è fuori controllo, come sostenuto
da alcuni sedicenti custodi della verità. Il clamoroso colpo ai danni del
Senatore Izzo è un campanello d'allarme isolato, non una prassi. Caudium inizia ora ad assaggiare la globalizzazione della
criminalità che in Italia sta dilagando senza argini.
Il saccheggio che ha subito l’ex Senatore Cosimo Izzo ad Airola ha avuto un risalto mediatico di spessore grazie agli articoli apparsi sulle maggiori testate giornalistiche nazionali come La Repubblica, Il Giornale, Il Mattino e Il Caudino.
LoSchiaffo 321 vuole
approfondire la tematica. Per noi l’informazione è sinonimo di analisi sociale
in antitesi alla banalità e allo sciacallaggio sia mediatico sia politico.
Il primo dato di fatto è la tipologia della banda armata. Questa
volta i malviventi (cinque) hanno alzato il tiro con una precisione di tipo militare.
Probabilmente le indagini saranno orientate verso i topi d’appartamento in
larga parte originari dell’est europeo. Spesso sono ex-militari ad entrare
nelle abitazioni, non ladruncoli di galline o tossici in cerca di refurtiva. Il
problema è molto delicato e diffuso ovunque, ma sputare benzina per alimentare
il fuoco della psicosi collettiva è abbastanza ridicolo.
La sicurezza della
Valle Caudina è un punto chiave per la difesa del territorio e serve la mano di
tutti coloro che hanno, davvero, a cuore questa Terra.
Non bisogna terrorizzare
i Caudini o giocare a fare gli scrittori di gialli metropolitani, usando
maldestramente gli episodi di cronaca nera locali.
Il politico Airolano è stato vittima di un’azione criminale
studiata nei minimi dettagli. Freddi e decisi i malviventi hanno sottratto un
bel po’ di soldi e oggetti di valore dall’abitazione dell’ex democristiano Mino
Izzo. Lunghe ore di terrore e di violenza che il malcapitato Cavaliere
dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana e la sua consorte non
dimenticheranno facilmente. Izzo ha reagito per difendersi, ma è stato prima malmenato
e poi immobilizzato. La ferocia dei banditi non ha risparmiato nemmeno una
donna, la signora Izzo, che ha incassato schiaffi e minacce. L’avrebbero
lanciata dal balcone se non avesse aperto le casseforti. Le parole di Mino
hanno fatto il giro d’Italia e spingono ad un’amara riflessione: "Sono stati
momenti di forte tensione che non si possono dimenticare: ti segnano per sempre
perché, al di la di ogni cosa, si viola la privacy, l’intimità delle persone.
Ora capisco cosa prova chi reagisce alle rapine".
Ermes Mattielli, non ha fatto in tempo a leggere queste righe zeppe di rancore. Lui ha lasciato questo mondo di ingiustizie proprio
mentre la famiglia del Senatore Caudino subiva questa violenza dall’accento
slavo.
La buonanima di Ermes non era ricco, faceva il rigattiere e
non aveva tesori nascosti o gioielli di valore. Era regolarmente armato ed aveva
riempito di pallottole i ladri, senza ucciderli.
Nove anni fa i criminali stavano
portando via, per l’ennesima volta, i sacrifici di una vita, umile ed onesta. Dopo
aver premuto il grilletto la sua vita è cambiata. Accecato dalla rabbia, la
stessa di Mino, ha scaricato il caricatore in corpo ai ladri. La Legge Italiana l’ha condannato, senza appelli, a sborsare un risarcimento di 135mila
euro, oltre a pagare con cinque anni e quattro mesi di carcere.
Una mazzata
fatale per le coronarie di Ermes che hanno ceduto dopo un un calvario lungo quasi un decennio. Ermes era zoppo, campava con una pensione minima d’invalidità
e dopo il fattaccio aveva anche perso quel poco che aveva.
Ermes era un Uomo
onesto. La sua morte, però, non ha chiuso questa storia inverosimile e
grottesca. Lo Stato Italiano ha premiato i nomadi malviventi risarcendoli proprio
con la casa del povero rigattiere veneto. Curnut ‘e mazziat!
Mino non era armato e non ha sparato. Ermes ha sparato, ma
non ha ucciso.
E’ possibile stabilire una linea di demarcazione tra la razionalità della vittima e l’irrazionale momento della rapina subita? I balordi in extrema ratio spesso diventano anche assassini. Le cronache "non caudine" grondano quotidianamente di notizie macchiate di sangue e lacrime.
E’ possibile stabilire una linea di demarcazione tra la razionalità della vittima e l’irrazionale momento della rapina subita? I balordi in extrema ratio spesso diventano anche assassini. Le cronache "non caudine" grondano quotidianamente di notizie macchiate di sangue e lacrime.
Questa voce fuori dal coro, invita i Caudini a mantenere il sangue freddo e ad usare il cervello perché solo il panico può complicare le cose.
Non lasciatevi trarre in inganno da chi non conosce la cruda realtà di tutti i giorni e spara sentenze deliranti che arrivano a paragonare la Nuova Caudium, addirittura, a zone della Campania degradate dove una vita vale quanto una fumata di crack.
la foto di Mino Izzo è tratta da Ottopagine
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