venerdì 2 ottobre 2015

CASTELLI CAUDINI



LONGOBARDI


Le ultime tracce della dominazione Longobarda in Valle Caudina sono ancora sotto gli occhi di tutti dopo appena 1500 anni. I Longobardi vennero in Italia nel 568, originari del Nord Europa, restarono al potere fino al 774 quando persero la sovranità dopo la sconfitta contro i Franchi di Carlo Magno. All’epoca la Valle Caudina era un nodo importante del Ducato di Benevento e i castelli rappresentavano degli avamposti logistici di vitale importanza.





In Valle Caudina ci sono ben quattro Castelli che sovrastano Montesarchio, San Martino, Cervinara ed Airola. C’è un ottimo testo scritto da Enzo Napolitano ( I castelli Caudini) che cercheremo di recuperare per approfondire la conoscenza su queste strutture che hanno un fascino storico unico.

Prima di addentrarci nella storia dei Castelli Caudini, parliamo dell’attualità e della situazione odierna dei Castelli di Cervinara ed Airola. Due casi esemplari di abbandono e rinascita.

Il Castellone Cervinarese, che è di proprietà privata, sta crollando a pezzi. Si è alzato un polverone mediatico grazie alle segnalazioni e agli articoli e alle immagini de Il Caudino e di UserTv.
L’appello delle testate locali è di vitale importanza, ma Lo Schiaffo 321 vuole andare oltre e proporre soluzioni al caso.
Siamo sempre l’organo ufficiale della Comunità Militante Caudina 321 e vogliamo la messa in sicurezza del Castellone, simbolo di Cervinara e della Valle Caudina. Senza tentennamenti.
Ad Airola c’è stata l’inaugurazione del Castello di Monteoliveto, nell’ambito del Progetto “I Longobardi e il Sannio”. 



Il rudere è stato acquistato, da poco, dal Comune guidato dal Sindaco Michele Napoletano ed ha riscosso un ottimo flusso di cittadini, accorsi ad assaporare la storia medievale della Valle. Le segnalazioni del Movimento 5 Stelle Airola e del Movimento Città Sostenibile hanno centrato il bersaglio e mobilitato i Beni Culturali che, a loro volta, in base alla legge 1089/1939 hanno risolto il problema della proprietà. 
La famosa Legge Fascista, la prima a difesa dei beni nazionali, detta “legge Bottai” è vigente grazie all’articolo 128 del D. lgs 42 2004, ossia il regime di salvaguardia previsto per i beni culturali e del paesaggio. Con questa “mossa” Airola ha fatto un passo avanti e anche per il Castellone Cervinarese si deve riaccende la speranza. Ci sono tutte le carte in regola per rinascere ed essere un altro punto di riferimento per il turismo Caudino, inserito nel recupero e della valorizzazione della storia Longobarda sia del Sannio che dell’Irpinia, due terre piene di tracce e di fascino.

L’Unione dei Comune della Valle Caudina è interessata al recupero storico e al rilancio del territorio?
Noi sì e non resteremo a guardare il crollo della nostra storia.

Chi non lotta è complice del degrado.

Nessun commento:

Posta un commento