LONGOBARDI
Le ultime tracce della dominazione Longobarda in Valle
Caudina sono ancora sotto gli occhi di tutti dopo appena 1500 anni. I
Longobardi vennero in Italia nel 568, originari del Nord Europa, restarono al
potere fino al 774 quando persero la sovranità dopo la sconfitta contro
i Franchi di Carlo Magno. All’epoca la Valle Caudina era un nodo importante del
Ducato di Benevento e i castelli rappresentavano degli avamposti logistici di
vitale importanza.
In Valle Caudina ci sono ben quattro Castelli che sovrastano
Montesarchio, San Martino, Cervinara ed Airola. C’è un ottimo testo scritto da
Enzo Napolitano ( I castelli Caudini) che cercheremo di recuperare per approfondire la conoscenza su
queste strutture che hanno un fascino storico unico.
Prima di addentrarci nella storia dei Castelli Caudini,
parliamo dell’attualità e della situazione odierna dei Castelli di Cervinara ed
Airola. Due casi esemplari di abbandono e rinascita.
Il Castellone Cervinarese, che è di proprietà privata, sta
crollando a pezzi. Si è alzato un polverone mediatico grazie alle segnalazioni
e agli articoli e alle immagini de Il Caudino e di UserTv.
L’appello delle testate locali è di vitale importanza, ma
Lo Schiaffo 321 vuole andare oltre e proporre soluzioni al caso.
Siamo sempre l’organo
ufficiale della Comunità Militante Caudina 321 e vogliamo la messa in sicurezza
del Castellone, simbolo di Cervinara e della Valle Caudina. Senza
tentennamenti.
Ad Airola c’è stata l’inaugurazione del Castello di
Monteoliveto, nell’ambito del Progetto “I Longobardi e il Sannio”.
Il rudere è
stato acquistato, da poco, dal Comune guidato dal Sindaco Michele Napoletano ed
ha riscosso un ottimo flusso di cittadini, accorsi ad assaporare la storia
medievale della Valle. Le segnalazioni del Movimento 5 Stelle Airola e del
Movimento Città Sostenibile hanno centrato il bersaglio e mobilitato i Beni
Culturali che, a loro volta, in base alla legge 1089/1939 hanno risolto il
problema della proprietà.
La famosa Legge Fascista, la prima a difesa dei beni
nazionali, detta “legge Bottai” è vigente grazie all’articolo 128 del D. lgs 42
2004, ossia il regime di salvaguardia previsto per i beni culturali e del
paesaggio. Con questa “mossa” Airola ha fatto un passo avanti e anche per il
Castellone Cervinarese si deve riaccende la speranza. Ci sono tutte le carte in
regola per rinascere ed essere un altro punto di riferimento per il turismo
Caudino, inserito nel recupero e della valorizzazione della storia Longobarda
sia del Sannio che dell’Irpinia, due terre piene di tracce e di fascino.
L’Unione dei Comune della Valle Caudina è interessata al recupero
storico e al rilancio del territorio?
Noi sì e non resteremo a guardare il crollo della nostra
storia.
Chi non lotta è complice del degrado.
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