L'OSPITE INATTESO
Chi è rimasto al giallo napoletano di Massimo Troisi, abilmente interpretato nel film No, grazie il caffè mi rende nervoso, da ottobre deve necessariamente aggiornarsi. L’occasione giusta la offre Il Mattino di Napoli pubblicando una collana basata su crimini reali, abilmente romanzati.
Violenze, omicidi, colpi di scena e indagini varie col tocco
di noir. Insomma, una realtà amara che la Campania vive tutti i giorni, ma che
ora si trasforma e diventa arte grazie alle firme più in vista del giornalismo
partenopeo.
Tra le Penne campane anche una Penna Caudina.
E’ Angelo
Vaccariello, che ha scritto il giallo L’Ospite inatteso, storie di amore
e di morte, di vizi privati e pubbliche virtù. Ambientato nella Napoli degli anni '70, la storia ha
come punti cardine la malavita locale, una donna misteriosa e l’assassinio di
un ingegnere del settentrione, senza tralasciare qualche venatura politica
legata agli anni di piombo.
Angelo nasce come militante della Parrocchia di
Sant’Adiutore a Cervinara ed è tra le anime del giornale cartaceo In Cammino,
uno dei tanti fogli degli anni 90 travolti da internet e tutte le sue diavolerie.
Dopo la
morte della seguitissima pubblicazione cattolica, passa qualche anno e lo
ritroviamo in rete con il blog Appunti di viaggio, continuazione di In Cammino,
attivo dal 2007 al 2010.
Abbandona la prima linea dell'Azione Cattolica Cervinarese negli anni 2000 per poi collaborare con Il Caudino. E' l’anima della versione
lanciata in rete da poco che racimola centinaia di visite giornaliere. Politicamente appare schierato sul versante di Centro
Sinistra, da buon Cattocomunista nato in una Parrocchia tendenzialmente Rossa.
Noto il suo sostegno incondizionato alla democrazia d’Israele sin dai tempi di Radio Shalom. Ognuno ha le sue idee e crediamo sia giusto rispettarle, pur non condividendole.
Noi tifiamo per la Palestina e il popolo Palestinese.
L'elasticità ci salverà.
Poi per il bravo Angioletto arrivò il grande sogno professionale con Il
Denaro, sempre a Napoli. Lì il giornalista Caudino è cresciuto
professionalmente, ma l’avventura all’ombra del Vesuvio ha avuto un epilogo con
il sapore di giallo. Effettivamente ci sono tutti gli elementi per scrivere un
bel romanzo tra speranze, giacche, cravatte. personaggi illustri e tanto, tanto
danaro.
Per l’esattezza circa 32 miliardi del vecchio conio.
Il Fatto Quotidiano del 22 luglio 2015 esordiva così: “il
direttore de Il Denaro ha truffato lo Stato per ottenere contributi”. La
Guardia di Finanza di Napoli ha sequestrato 16 milioni ad Alfonso Ruffo, alla
coop Edizioni del Mediterraneo e all'Editoriale Il Denaro. Tra il 2007 e il
2011 la testata ha ricevuto oltre 11 milioni di euro dal Dipartimento per
l'informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma la
cooperativa non aveva i requisiti. Una finta cooperativa i cui soci erano in
realtà esclusi dalla gestione e il cui obiettivo primario era beneficiare dei
contributi pubblici per l’editoria: oltre 11 milioni tra il 2007 e il 2011.
Così la Guardia di Finanza di Napoli ha ricostruito il modus operandi della
società Editoriale Il Denaro, proprietaria dell’omonima testata, e della
cooperativa Edizioni del Mediterraneo, che fino alla messa in liquidazione ha
avuto in affitto il quotidiano economico. Mercoledì le Fiamme gialle hanno
sequestrato oltre 16 milioni di euro al direttore e cofondatore del giornale,
Alfonso Ruffo, accusato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni
pubbliche all’editoria, e alle due società a titolo di responsabilità
amministrativa.
Il procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli, che ha chiesto il
sequestro, scrive che le indagini hanno accertato che la Edizioni del
Mediterraneo era “priva dei requisiti soggettivi previsti per poter beneficiare
delle sovvenzioni, operando in assenza della causa mutualistica ed essendo i
soci cooperatori di fatto esclusi dalla gestione della società”. La
cooperativa, inoltre, sopravviveva “solo grazie alla contabilizzazione di
componenti positivi di reddito riconosciuti alla stessa dalla Editoriale Il
Denaro al fine esclusivo di preservarne il capitale sociale ed evitarne lo
scioglimento”.
Le azioni fraudolente di Ruffo, sempre secondo Zuccarelli,
“hanno indotto in errore il Dipartimento per l’informazione e l’editoria presso
la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha erogato per le annualità dal
2007 al 2011 contributi all’editoria per complessivi 11.411.284 euro,
determinando un danno patrimoniale di rilevante gravità”.
Ruffo, però, sminuisce le
accuse e parla di soli 150mila euro racimolati e sequestrati in oltre 30 anni di onesto
lavoro e dalle colonne virtuali chiama a raccolta gli amici del Sole 24ore in salsa campana.
Ad ogni modo il sogno del giornalista originario dei Salamuni continua
su altre testate regionali, come il Napoletano, anche se il vero obiettivo, almeno
di qualche anno fa, era un prodotto quotidiano cartaceo per la tutta Valle
Caudina. L’evoluzione tecnologica ha aiutato Angioletto Vaccariello in questo
progetto editoriale. Aspettiamo l’uscita del volume, allegato al quotidiano del 5
novembre. Solo 2 euro e 80 centesimi in più rispetto al costo del giornale.
Lo Schiaffo321 augura allo scrittore Caudino le migliori
fortune professionali, nonostante i rapporti tesi degli ultimi tempi.
Le
tarantelle personali sono differenti da quelle professionali.
Amen.
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