SAN MICHELE
Il Culto di San Michele Arcangelo.
In tutta la Valle Caudina fino ad arrivare a San Felice a
Cancello e a Frasso Telesino, è forte la devozione di San Michele Arcangelo
risalente alla dominazione longobarda. Bellissime statue dedicate al culto
dell’Arcangelo, Generale delle milizie celesti ed acerrimo nemico di satana, le
troviamo nei comuni di Rotondi, Airola, Arpaia, Frasso Telesino, San Felice a
Cancello, Montesarchio (recentemente dove è crollato un muro della chiesa).
A Cervinara sappiamo di una grotta detta dell’Angelo da cui
prese il nome anche una uscita dalle mura del Castello, verso il sentiero che
portava a Monte Vergine detta appunto “porta dell’angelo”. Nella grotta ci sono
ancora resti di mura medievali e pavimentazioni di terracotta a prova di una
probabile cappellina dedicata all’Arcangelo (la grotta è simbolicamente tipica
nella tradizione longobarda del culto michaelitico). Si legge in una citazione
del Barionovi: “nel 1133 era di Santa Sofia anche la chiesa di Sant’Angelo,
sita fuori la porta delle mura del castello, detta appunto di Sant’Angelo, come
da un documento del 1390 e dalla successiva specificazione di castro, dopo il 1590”.
Il costituente Comitato di San Michele Arcangelo si impegna
nella diffusione e nel corretto culto cristiano di devozione ai Santi Angeli ed
in particolare a San Michele Arcangelo a Cervinara, iniziando dalle Parrocchie
di Valle e Ioffredo, più vicine alla grotta dell’Angelo sul monte Tolino, dove
già esiste una statua posta da alcuni membri di codesto Comitato nel 2014.
Proposito del Comitato è quello di realizzare alla ricorrenza del 29 settembre,
festeggiamenti religiosi e civili. Il Comitato già si è prodigato per la
richiesta di alcune pietre della Grotta del Gargano luogo santissimo, per
favorire con tale testimonianza nelle Chiese di Valle e Ioffredo la
frequentazione e il culto all’Arcangelo.
L’ispirazione è nata dal desiderio di diffondere e ricordare
il legame che da secoli lega il popolo Caudino alla figura emblematica di S.
Michele. Infatti, la figura di San Michele Arcangelo racchiude in simbiosi
quattro elementi fondamentali della natura e del creato: il fuoco, l’acqua, la
terra e l’aria. Le sommità dei monti, il luoghi per eccellenza più vicini a
Dio, come le caverne che sono state i più antichi santuari dell’umanità, luoghi
di culto preistorici di cui il Partenio e il Taburno sono pieni, hanno
rappresentato nell’immaginario collettivo la chiesa del Santo Guerriero, come
sul monte Tolino detto “o' Pizzone” a Cervinara.
Scritto da Francesco Viola
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