FERRARO E' PRONTO.
La Valle Caudina torna ad ospitare il campionato di Eccellenza
regionale dopo anni. Il Montesarchio è pronto per affrontare questa difficile competizione
e Lo Schiaffo 321 ha intervistato l’allenatore dei Caudini, Pasquale Ferraro, il
vulcanico mister che insieme al Presidente Biagio Mataluni ha costruito una squadra
che punta in alto, nonostante le grandi delle avversarie blasonate come la
Nocerina, l’Ebolitana, la Scafatese ed il Sorrento. Proprio i rossoneri arrivano
all’Allegretto dopo il vertiginoso crollo degli ultimi anni. Sono lontani i fasti della Serie B e delle tante partecipazioni in Serie C1 e Serie C2.
Buona lettura.
d- Pasqualino Ferraro ha guidato l’A.C. Montesarchio 1950 in
Eccellenza ed il campionato regionale ora è alle porte. Come vive questa
vigilia?
r- La vivo come tutte le prime di campionato, ossia con
ansia e curiosità.
d- La compagine del presidente Mataluni si è attrezzata per
la stagione 2015/16. Come giudica la campagna acquisti e come vede la rosa all’ombra
della torre?
r- La nostra rosa è completa ed è stata costruita per un
campionato di buon livello.
d- Raggiungere gli spareggi per la Serie D sarebbe un
traguardo prestigioso. Lei ci crede?
r- Arrivare agli spareggi promozione è proibitivo. Quest’anno
il livello delle squadre in Eccellenza è altissimo, ma giocheremo sempre per
vincere tutte le partite.
d- Giocare in Eccellenza senza il tifo organizzato potrebbe
essere una penalizzazione, soprattutto negli stadi infuocati della Campania?
r- Giocare senza il sostegno dei tifosi non è il massimo, ma tanto ormai ci siamo abituati.
d- Il campo sportivo in terra battuta ridimensiona il vostro
spessore di Società?
r- Sicuramente il campo non ci favorisce…
d- Ferraro è un allenatore vincente e secondo gli esperti
potrebbe volare in alto, oltre questa categoria. Lasceresti la Valle Caudina
per una chiamata prestigiosa o preferisci costruire un grande Montesarchio?
r- A Montesarchio sto bene. Non penso al futuro, anche
perché noi allenatori viviamo in base ai risultati. Oggi vinci e sei bravo, domani
perdi e sei scarso.
d- Qualcuno ti ha visto alla festa per gli 80 anni dell’Audax
Cervinara. Cosa provi a per quella Maglia?
r- Sono passato a salutare quei ragazzi, gli Ultras Audax, che
tanto mi hanno dato ( e pure tolto ) qualche anno fa. Quella Maglia è stata
tutto per me da giovane.
d- Qual è la più grande soddisfazione della sua carriera da
allenatore?
r- La gioia più grande è stata vincere a Montesarchio, contro
tutto e tutti.
d- Calcisticamente lei è nato con la Caudinia di Pasquale e
Salvio Casale. E’ davvero un sogno lontano la nascita di una corazzata Caudina
in grado di puntare alla serie C?
r- Credo che attualmente ci sia ancora troppo campanilismo
per pensare ad un’unica squadra Caudina.
d- Ci sono troppi allenatori che vengono assunti senza
essere all’altezza della situazione. Cosa nasconde il calcio minore? C’è una calciopoli
anche in queste categorie?
r- Non parlo mai degli altri allenatori, perché siamo tutti
sulla stessa barca.
d- All’Allegretto arriva la nobile decaduta Sorrento. Come
affronterete la prima sfida casalinga e che aria si respira in città?
r- Scenderemo in campo contro il Sorrento senza timori
reverenziali . Onestamente, non so che aria si respira in città, perché non la
vivo.
d- Simone Festa, la giovane stella di Montesarchio, quest’anno
indosserà la maglia della Paganese in Lega Pro. I settori giovanili della Valle
sfornano ancora dei piccoli campioni o è un caso isolato?
r- Simone è un caso isolato. Infatti, noi dilettanti abbiamo
problemi a trovare under per l’Eccellenza e la Promozione . In Valle Caudina ce
ne sono tre o quattro bravini, però è troppo poco. Le scuole calcio pensano a
lucrare invece di lavorare con professionalità. Non a caso, ripeto, non abbiamo
un giovane nato nel 1998 in grado di giocare tra Promozione ed Eccellenza.
d- Le scommesse sono la morte del calcio o potrebbero essere
una fonte importante di guadagno per alcune società in difficoltà?
r- Sono contro le scommesse, soprattutto in serie D.
d- A quale grande allenatore si ispira e che schema vorrà
vedere sul rettangolo di gioco?
r- Non mi ispiro a nessuno. Ammiro tanto Carletto Ancelotti
e stimo tanto Renato Cioffi.
d- Il sogno calcistico custodito nel cassetto da Pasquale
Ferraro?
r- Il sogno c’è ed è chiuso nel cassetto. Lasciamolo lì, per
ora.
d. Il più grande rammarico della breve, ma ricca carriera in
panchina?
r- Restare a Cervinara dopo la
miracolosa salvezza del 2008/09. Non dovevo restare.
d- Infine, saluti, consigli, inviti, schiaffi e pernacchie…
r- Saluti, consigli e schiaffi a chi mi dice “in bocca al
lupo per la prossima stagione”. Purtroppo, so bene che sono auguri fasulli.
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