BOMBACCI!
Quanti sanno che uno dei tre fondatori del PCI è finito
appeso a Piazzale Loreto a fianco di Benito Mussolini?
Questa foto, di Nicola Bombacci, appeso a Piazzale Loreto, mentre dietro tra gli umani escrementi giulivi, anche loro tutti fortunatamente oggi morti, sventola una bandiera americana, ha un valore simbolico immenso.
Questa foto, di Nicola Bombacci, appeso a Piazzale Loreto, mentre dietro tra gli umani escrementi giulivi, anche loro tutti fortunatamente oggi morti, sventola una bandiera americana, ha un valore simbolico immenso.
Bombacci e Mussolini, amici dall’adolescenza, amalgamati
dallo stesso ideale di riscatto delle masse umili e lavoratrici, sembrarono
dividersi con l’avvento della rivoluzione Fascista.
Ma non era così, oggi sappiamo da tante fonti che rimasero sempre sodali, molto più di quanto si potesse pensare. Lasciamo da parte i tanti aiuti sensibili che Mussolini sottobanco attuò per il suo amico e compagno andato in disgrazia durante il ventennio e vediamo gli aspetti politici.
Ma non era così, oggi sappiamo da tante fonti che rimasero sempre sodali, molto più di quanto si potesse pensare. Lasciamo da parte i tanti aiuti sensibili che Mussolini sottobanco attuò per il suo amico e compagno andato in disgrazia durante il ventennio e vediamo gli aspetti politici.
Mussolini realizza la più grande rivoluzione del secolo
ventesimo: la si può osservare da vari punti di vista, ma sostanzialmente
realizza in Italia con la RSI l’unica società socialista, concreta e possibile.
E realizza anche una costituzione di Stato nazional popolare dove il principio etico e politico predomina su quello economico e finanziario.
E’ stata l’unica, vera e concreta opposizione al dominio della finanza massonica.
E realizza anche una costituzione di Stato nazional popolare dove il principio etico e politico predomina su quello economico e finanziario.
E’ stata l’unica, vera e concreta opposizione al dominio della finanza massonica.
Bombacci coerente con il suo ideale socialista massimalista
sogna la rivoluzione proletaria ed è accanto a Lenin in Russia.
In Italia è tra i fondatori del Partito Comunista. Non tarderà però, animo sensibile e generoso, a comprendere che la rivoluzione bolscevica va in tutt’altra direzione che non verso la società socialista.
I rapporti segreti che lo uniscono a Mussolini, lo porteranno a collaborare segretamente con il Duce per il quale, tra il 1923 e il 1924 è segreto artefice del riconoscimento dell’URSS da parte del governo Italiano e della realizzazione di tanti scambi economici tra i due paesi. I comunisti si accorgono della non “addomesticabilità” di Bombacci e lo cacciano dal partito che pur aveva contribuito a creare.
Verso la fine degli anni ’20 Bombacci realizza segretamente, dietro mandato di Mussolini, accordi segreti con Stalin che preservano l’Italia da possibili attentati delle cellule comuniste.
In Italia è tra i fondatori del Partito Comunista. Non tarderà però, animo sensibile e generoso, a comprendere che la rivoluzione bolscevica va in tutt’altra direzione che non verso la società socialista.
I rapporti segreti che lo uniscono a Mussolini, lo porteranno a collaborare segretamente con il Duce per il quale, tra il 1923 e il 1924 è segreto artefice del riconoscimento dell’URSS da parte del governo Italiano e della realizzazione di tanti scambi economici tra i due paesi. I comunisti si accorgono della non “addomesticabilità” di Bombacci e lo cacciano dal partito che pur aveva contribuito a creare.
Verso la fine degli anni ’20 Bombacci realizza segretamente, dietro mandato di Mussolini, accordi segreti con Stalin che preservano l’Italia da possibili attentati delle cellule comuniste.
Ed infatti in Italia, i soli attentati
durante il ventennio e fino al 1941 alla guerra con la Russia, saranno solo
quelli di origine massonica (Giustizia e Libertà).
Durante il ventennio Mussolini concede a Bombacci di
pubblicare una rivista: “La Verità” alla faccia della censura! dove Bombaci
cerca di sproanare il Corporativismo in senso anticapitalista.
Con lo scoppio della guerra, mentre altri amici socialisti e
anarchici di Mussolini se ne discostano non condividendo l’alleanza con la
Germania, Bombacci è ancora con Mussolini rendendosi conto del carattere della
guerra contro le plutocrazie.
Ancora nel 1943 Bombacci, su incarico di Mussolini, sonda le possibilità di un armistizio con l’URSS e fa grossi passi avanti anche se poi non si realizzò.
Ancora nel 1943 Bombacci, su incarico di Mussolini, sonda le possibilità di un armistizio con l’URSS e fa grossi passi avanti anche se poi non si realizzò.
Con la RSI, ovviamente, Bombacci è tra gli artefici della
Socializzazione e tra i più entusiasti delle realizzazioni socialiste della
repubblica. Assieme al prefetto Gatti, su incarico di Mussolini, compie una
colossale indagine sul delitto Matteotti, arrivando a smascherare i veri
responsabili. Il suo dossier sarà fatto sparire dai partigiani. Sarà con il
Duce nell’ultimo viaggio.
Tanti si sono chiesti del perché a Dongo venne fucilato
Bombacci che non era responsabili di alcunché.
La risposta è facile: Bombacci doveva essere tacitato, anche
da Stalin e quindi dal Pci, per i tanti segreti di cui era a conoscenza.
TORNANDO ALLA FOTO, ECCO CHE A PIAZZALE LORETO CON
L’ESPOSIZIONE DI MUSSOLINI E BOMBACCI, DIETRO LO SVENTOLIO DELLA BANDIERA
AMERICANA, SI COMPIE SIMBOLICAMENTE IL RITO DELLA VITTORIA DELLE PLUTOCRAZIE,
DEL CAPITALSIMO E DELLA FINANZA USURAIA CONTRO I SOLI VERI RIVOLUZIONARI CHE
AVEVANO OSATO METTERLA IN PERICOLO.
Per tanti anni ho tenuto nel cassetto questa fotografia. Mi
fu data da un camerata assieme ad altre simili che al momento non trovo. Io non
l'ho mai vista pubblicata da nessuno. Ne volevo fare una copertina per un
libro. E può essere che alla fine la utilizzerò in tal senso. Ma per ora ve ne
faccio omaggio (se così si può dire). Credo sia la foto più emblematica per il
25 aprile. Piazzale Loreto. L'uomo a destra è Nicola Bombacci, fondatore nel
1921 del Partito Comunista, amico fin dalla gioventù di Benito Mussolini. Le
loro strade si divisero, ma non del tutto, perché nonostante l'assidua
frequentazione della "corte" di Stalin, Mussolini, durante il
Ventennio continuò ad aiutare il vecchio amico/compagno anche finanziandogli la
rivista e soccorrendo la famiglia in difficoltà.
Quando a Nicola Bombacci fu
chiaro, nel 1943, che il fascismo tornava alle origini e che l'Italia era sotto
attacco dallo straniero, corse al fianco di Benito Mussolini. Finì fucilato a
Dongo e appeso a piazzale Loreto. Ciò che rende altamente simbolica la
fotografia è lo sventolio della bandiera americana alle sue spalle. Forse sfregio
ancor più prepotente che l'essere appeso a testa in giù.
Foto e commento di
Antonio Pocobello
Grazie a Maurizio Barozzi
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