CIA' PIETR' ('E CINGOTT)!
Musica di qualità e/o di quantità, questo è il problema?
Qualche sera fa in Villa Comunale si è tenuto il concerto di
Marco Zurzolo e i più erano assenti.
Di solito quando c’è una rappresentazione
di musica di qualità dovrebbe esserci una platea molto consistente ed invece,
come spesso accade, c’è quasi il deserto.
Sottolineiamo questa cosa perché ancora non si placa la
polemica, iniziata qualche giorno fa, alla vigilia del concerto di un altro
noto artista napoletano: Gianluca Capozzi.
Ma procediamo con ordine.
Capozzi è un artista nato in quella fascia di cantanti
definiti “neomelodici” che ha saputo un pochino slegarsi di quell’etichetta
raggiungendo un pubblico più vasto. Risultato? Oltre 1500 spettatori.
Zurzolo, invece, è un sassofonista di un certo
spessore che vanta collaborazioni con diversi artisti europei e non. Pubblico presente: scarsi una cinquantina.
A noi sembra assurdo che un artista come Zurzolo sia
costretto a suonare per una platea quasi vuota.
Il fenomeno è ancora più preoccupante quando i bagni di folla
li vediamo ai concerti di personaggi come Gigione e Jo Donatello…
A questo punto la domanda è: perché la gente tralascia la
musica di qualità per quella di quantità?
A questa domanda mi permetto di darmi una risposta citando
il grande James Senese nella pellicola “No grazie, il caffè mi rende nervoso”, quando chiede
al giornalista “r’o Matìn” impersonato da Lello Arena:
Ma a te t’piac a musica
o ‘o fumm?
Ah, per la cronaca è di questi giorni l’arrivo in paese
Peter alias Pietro Cincotti, jazzista di fama mondiale, neoyorkese di origini cervinaresi.
L’evento è stato fortemente voluto e organizzato da un altro
cervinarese, Angelo Marchese, che ha curato i rapporti per circa un anno e
mezzo con Cincotti e il suo entourage.
Scherzando, ho immaginato, forse come tanti altri, la sua
accoglienza come quella che il Cigno di “Caianiello” riservò all’italoamericano
Joe Pellecchia in Totò a colori…
Paisani Aiemm vostro fratello Pietr…
Ma non è stato così. (fortunatamente?)
Pietro è davvero uno di noi e lo ha dimostrato appena sceso
dall’auto che lo ha condotto qui. Si è sentito subito a casa come i suoi occhi
lasciavano trasparire. Non ha snobbato nessuno, ha cenato con il popolo, non si è sottratto a foto, autoscatti e autografi. Si è fermato a chiacchierare con chi gli si avvicinava, con semplicità.
Ma ritornando a parlare di musica, Peter ci ha offerto un
miniconcerto in Villa Musicale regalandoci un’anteprima del suo prossimo album.
Non sono mancate anche qui le polemiche per chi si aspettava un concerto a
tutti gli effetti.
Pretesa a nostro
avviso fuori luogo, perché prima che si parlasse di questo “figlio di
Cervinara” nessuno aveva mai sentito il suo nome o ascoltato i suoi lavori.
Tranne il resto del mondo
s’intende. Ma credo sia accettabile per chi è abituato a sentire solo
Gigione e affini. I Cervinaresi sono proprio incontentabili.
THIS IS MY
PAESE MANNAGGIA 'A MORT!
Scritto da Fabio Simeone
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