JOE AUDAX RICCI
Tutto pronto per l’Audax Cervinara del presidente Joe Ricci,
impegnata nel campionato di Promozione regionale. E’ tornata la vecchia e gloriosa
denominazione Audax 1935 e non mancano le classiche polemiche sulla campagna
acquisti e cessioni. Il presidente Ricci presenta, alle lettrici ed i lettori
de Lo Schiaffo321, la nuova stagione 2015/16. Gli atleti in Maglia
BiancoBluAzzurra sono pronti per l’assalto alla categoria superiore, stimolati
anche dal sorpasso dell’A.C. Montesarchio che disputerà il campionato di
Eccellenza. In Valle lo scettro di Regina Caudina è passato alla compagine nata
nel 1950, ma risorta dopo l’arrivo di Biagio Flavio Mataluni. Cervinara non
vuole restare a guardare e il Presidente Joe ha sete di vittorie.
Buona lettura.
d- Presidente Ricci, alle porte c’è il nuovo campionato di
Promozione girone C ed il Cervinara parte favorito per il salto di categoria.
Sarà la volta buona, per la gioia della piazza Cervinarese?
r- Cervinara parte sempre con i favori del pronostico; anche
quest’anno abbiamo allestito una squadra che sarà sicuramente protagonista nel
campionato di Promozione. Aggiungo però che il torneo di Promozione quest’anno
sembra essere, almeno sulla carta, uno dei più avvincenti ed equilibrati degli
ultimi anni. Il livello medio delle squadre si è alzato; ciò renderà più ardua
ed impegnativa l’impresa. Ma posso, sin da ora, promettere ai tifosi il nostro
massimo impegno e la più alta professionalità per raggiungere l’obiettivo che
ci siamo prefissati.
d- Il ritorno della denominazione Audax Cervinara è il primo
grande regalo che il Presidente ha fatto ai tifosi. Come nasce questa scelta
romantica?
r- Sin dalle prime riunioni con la nuova dirigenza il mio
primo obiettivo è stato quello del cambio di denominazione sociale. La richiesta
è pervenuta dai nostri tifosi che volevano il ritorno all’antica denominazione
Audax. Abbiamo subito preparato l’intera documentazione necessaria per il
cambio di denominazione e dalla metà di luglio la società è denominata: ASD
AUDAX CERVINARA 1935. L’aggiunta 1935 sta a significare l’affiliazione del
Cervinara alla Federazione. Ciò a rimarcare l’antica tradizione che Cervinara
ha nel panorama calcistico dilettantistico campano.
d- Lei è da sempre al fianco del calcio cervinarese. Come è
cambiato il calcio minore negli ultimi venti anni?
r- Faccio parte del calcio Cervinarese a vario titolo da
oltre 20 anni esclusa una piccola parentesi allorquando alla guida del
Cervinara c’era l’Ingegner Guido Simeone. Senza dubbio il calcio minore negli
ultimi anni si è senza dubbio evoluto. Oggi anche il calcio minore è diventato
mediatico; basti pensare al progressivo aumento di interesse che ha riscosso
sia da parte della carta stampata che dai social network attraverso veri e
propri siti specializzati di calcio minore. Al tempo stesso, però, devo dire
che i costi per poter mantenere in vita una società sono notevolmente
lievitati. Questo ha generato però una profonda crisi nel mondo del calcio
minore in quanto è diventato sempre più difficile portare avanti una programmazione
e dei progetti seri che durino nel tempo. Assistiamo annualmente alla
sparizione di società dal panorama calcistico o al ridimensionamento di altre. Poi
dal punto di vista tecnico bisogna constatare però un abbassamento qualitativo
delle squadre. La riforma dei campionati di Serie D, Eccellenza e Promozione
che ha portato all’inserimento obbligatorio degli under non ha favorito
l’innalzamento del livello di gioco. Purtroppo ragazzi under pronti ad
affrontare questo tipo di categorie, ad oggi, sono davvero pochi. Quindi è
importante riuscire a trovare quelli giusti che ti consentano di poter
affrontare un campionato ad un certo livello.
d- Qual è la sconfitta che brucia ancora e qual è la
vittoria che porta nel cuore?
r- La sconfitta che brucia è senza dubbio la finale play off
campionato di Promozione 2009/2010 contro la Sanità. In campo ricordo la
presenza di 5 atleti Cervinaresi di elevata caratura. Gli under Cervinaresi di
quella squadra erano Simone Cioffi e Antonio Cioffi; gli over Befi, Cava ed
il grande Raffaele Monetti. Mentre la vittoria che porto nel cuore è la
vittoria in trasferta ad Atripalda contro il Montesarchio per 3 -2. Presidente
dell’epoca era Domenico Cioffi.
d- La riconferma di Cagnale in panchina è un investimento
per il futuro. Programmare una stagione con lungimiranza potrebbe essere la
svolta vincente. Joe Ricci non è più il mangia allenatori della Valle Caudina?
r- La riconferma di Mister Cagnale era doverosa. Da quando
si è seduto sulla nostra panchina abbiamo ottenuto splendidi risultati (ben 34
punti nel girone di ritorno) e tutti sappiamo che nel calcio moderno quello che
conta sono i risultati. Quest’anno non ho esitato nella sua riconferma perché
era necessario dare continuità alla programmazione che ci eravamo prefissati
con l’intera società. Siamo partiti senza dubbio con il piede giusto
programmando tutto nei minimi particolari sia dal punto di vista tecnico
(giocatori e staff) sia dal punto di vista dirigenziale; tutte le caselle
dell’organigramma sono state occupate da persone ciascuna con la propria
professionalità e capacità. Purtroppo, nello scorso anno ciò non si è
verificato per tutta una serie di eventi che poi hanno condizionato in parte
l’annata culminata con la mancata partecipazione ai play off. Devo aggiungere
che mi sono sempre assunto le responsabilità di quello che è accaduto senza mai
nascondermi o tirarmi indietro. Mi auguro che, anche alla luce della passata
stagione, quest’anno sia meno avaro di soddisfazioni e le scelte da me compiute
si rilevino giuste. Mi e stato assegnato il titolo di Zamparini del calcio
dilettantistico.
d- Può illustrare alle lettrici ed ai lettori de Lo
Schiaffo321 la campagna acquisti e cessioni dal punto di vista tecnico?
r- Non è compito mio illustrare la campagna acquisti e
cessioni. Posso soltanto dire che tutti i movimenti effettuati, sia in entrata
che in uscita, sono stati concordati con l’allenatore, il ds e gli altri
componenti lo staff tecnico. Personalmente posso dire che è stata allestita una
squadra con dei giocatori con caratteristiche tali da poter permetterci il
salto di qualità necessario per puntare a qualcosa di importante. Un occhio di
riguardo lo abbiamo avuto soprattutto nella scelta degli under che spesso si
rilevano decisivi per spostare gli equilibri di una squadra.
d- L’Audax compie 80 anni. Scavando nei ricordi, a quale
squadra del passato è legato particolarmente come tifoso BiancoAzzurro?
r- La squadra che ricordo con piacere ed a cui sono
particolarmente legato è quella dell’annata 1995/1996. In quell’occasione
ottenemmo la vittoria del Campionato di Promozione ed il conseguente accesso
all’Eccellenza.
d- In questi giorni è scoppiata la polemica per l’epurazione
di alcuni calciatori cervinaresi dal Cervinara. Il Cervinarese è amante dei
forestieri o c’è la volontà di raggiungere traguardi prestigiosi, senza troppe
chiacchiere. Cosa ci può dire in merito?
r- Smentisco categoricamente che ci siano state delle
epurazioni. Le scelte effettuate sono il frutto semplicemente dei programmi
della rinnovata società. Preciso che qualcuno ha preferito lasciare il
Cervinara per approdare nel Campionato di Eccellenza; altri, non potendo garantire
l’assiduità, sia durante la preparazione che nel corso della stagione, per
motivi di lavoro hanno preferito intraprendere altre strade. Quindi non
parlerei di epurazione ma solo di scelte legate ad aspetti tecnici e di
organizzazione societaria. Vorrei precisare che nella squadra pronta ad
affrontare questo nuovo campionato sono presenti diversi atleti cervinaresi;
anzi aggiungo che la nostra attenzione si è focalizzata anche sulle nuove
promesse del calcio cervinarese. Basti pensare che molti di loro saranno
aggregati sia nella fase della preparazione pre – campionato che nel corso
della stagione alla prima squadra. Inoltre, se non ricordo male, quando il Cervo
ha raggiunto grandi obiettivi, gli stessi sono stati ottenuti con un giusto mix
di atleti cervinaresi e non.
d- Cervinara è una piazza calda ed esigente, però una grande
vittoria dello scorso anno campionato è passata in secondo piano. Pochissime
multe per intemperanze è sinonimo di maturità della tifoseria, pronta a ben
altri palcoscenici. Perché non se ne parla?
r- Lo scorso anno, purtroppo, è stato un campionato molto
strano per noi. Abbiamo avuto, come già dichiarato in precedenza, diverse
vicissitudini di varia natura che hanno minato il nostro cammino. Naturalmente
anche l’ambiente cervinarese ne ha risentito. Devo però fare un plauso comunque
ai nostri splendidi tifosi; nonostante la stagione altalenante non ci hanno mai
lasciato soli. Questo rappresenta un grande passo in avanti dei nostri tifosi.
Sostenere sempre e comunque la squadra del cuore è sintomo di elevata maturità.
Credo che sia giunta l’ora di regalare a tutti loro questo benedetto salto di
categoria. La Cervinara calcistica con i suoi tifosi è pronta senz’altro per
altri palcoscenici.
d- Infine, dai microfoni degli amici di User TV lei ci ha
citato per il famoso sogno nel cassetto chiesto al Presidente Mataluni del
Montesarchio. Una grande squadra caudina per puntare in alto, con un settore
giovanile di spessore, potrebbe essere il futuro del calcio caudino?
r- Ritengo che l’intera Valle Caudina, da sempre ricca di
società e di ottimi giocatori, potrebbe esprimere un’unica grande squadra; una
società forte con alle spalle grandi dirigenti capaci davvero di programmare a
lungo termine. Ho spesso lanciato questa idea, spero che la stessa venga presa
in considerazione da altri miei colleghi presenti sul territorio caudino che
hanno come me la passione per il calcio. Sono però allo stesso tempo
consapevole che un tale progetto accanto al fascino che riveste sia di
difficile attuazione date le innumerevoli implicazioni calcistiche e non
presenti in Valle Caudina.
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