lunedì 10 agosto 2015

GOLIARDIA CAUDINA





ORO ROSSO

La tradizione di fare le bottiglie di pomodori è una cosa che si perde nella notte dei tempi. Sin da piccoli siamo stati abituati, con l’inganno, a prendervi parte. Le mansioni cambiavano in base all’età e man mano che crescevi, facevi carriera. Si iniziava dal gradino più basso, lo sguattero addetto al lavaggio di “caccavelle”, bottiglie e vasetti.



Poi passavi a mettere le foglie di basilico, ricordo che mia nonna con la “scusa” di farmi giocare, mi faceva fare sta cosa, mi schiavizzava senza che me ne rendessi conto!Successivamente passavi alle “paccuccelle” (pomodori divisi a metà e imbottigliati). Ma lo scatto più importante, dove capivi che stavi diventando grande era quando venivi promosso alla macchina per spremere le pummarole.
Lo show!
Ricordo che quando avvenne il passaggio ero così emozionato che alla prima accensione mi scordai di mettere la materia prima!
Dopo aver riempito la “caurara” di salsa e averla salata QB  alla spremitura si passa all’imbottigliamento. La fase finale, quella più delicata, è quella della “cottura”, “buccacci” e “butteglie” vengono posizionati con delicatezza e precisione millimetrica e, affinché non si “tòzzino” tra loro, si avvolgono nei giornali oppure in vecchi panni (con assoluta certezza ed esperienza posso dire che i panni sono meglio sia per praticità che per utilità).

Oggi come allora la tradizione tiene ancora, anche se ormai sono poche le famiglie che la portano avanti. C’è però qualche variante. Nell’epoca moderna e della tecnologia, si fa il PUMMAROLA DAY.
Prima di iniziare si postano le foto sui social, poi si postano quelle durante e infine, quelle del prodotto finito! 
Una documentazione dettagliata che manco la migliore delle pubblicità può rendere in genuinità e passione. (tutto questo tra i chitammuorti dei vecchi che ti esortano a darti una mossa invece di perdere tempo). Lo spot della STAR dove ci vogliono dare a bere che le cose le fanno come le facciamo noi, ma solo un po’ più in grande ha fatto e fa ridere tutto il SUD…


Bello sarebbe far riscoprire ai giovani una pratica del fare assieme, ritrovare una tradizione che va scomparendo e salvaguardare “l’oro rosso” come parte della nostra identità, delle nostre radici culturali. Il famoso chilometro Zero o il biologico che oggi “si porta” (e costa un accidente) una volta per noi era la normalità, non una moda, non un business. 
Non sarebbe bello istituire ufficialmente il PUMMAROLA DAY? Sarebbe festa grande per tutto il paese e poi volete mettere la spaghettata finale ca pummarola fresca?!

scritto da Fabio Simeone

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