ORO ROSSO
La tradizione di fare le bottiglie di pomodori è una cosa che si perde nella notte dei tempi. Sin da piccoli siamo stati abituati, con l’inganno, a prendervi parte. Le mansioni cambiavano in base all’età e man mano che crescevi, facevi carriera. Si iniziava dal gradino più basso, lo sguattero addetto al lavaggio di “caccavelle”, bottiglie e vasetti.
Poi passavi a mettere le foglie di basilico, ricordo che mia
nonna con la “scusa” di farmi giocare, mi faceva fare sta cosa, mi schiavizzava
senza che me ne rendessi conto!Successivamente passavi alle “paccuccelle”
(pomodori divisi a metà e imbottigliati). Ma lo scatto più importante, dove
capivi che stavi diventando grande era quando venivi promosso alla macchina per
spremere le pummarole.
Lo show!
Ricordo che quando avvenne il passaggio ero così emozionato
che alla prima accensione mi scordai di mettere la materia prima!
Dopo aver riempito la “caurara” di salsa e averla salata
QB alla spremitura si passa all’imbottigliamento. La fase finale, quella più delicata, è quella della
“cottura”, “buccacci” e “butteglie” vengono posizionati con delicatezza e
precisione millimetrica e, affinché non si “tòzzino” tra loro, si avvolgono nei
giornali oppure in vecchi panni (con assoluta certezza ed esperienza posso dire
che i panni sono meglio sia per praticità che per utilità).
Oggi come allora la tradizione tiene ancora, anche se ormai
sono poche le famiglie che la portano avanti. C’è però qualche variante. Nell’epoca moderna e della tecnologia, si fa il PUMMAROLA DAY.
Prima di iniziare si postano le foto sui social, poi si
postano quelle durante e infine, quelle del prodotto finito!
Una documentazione
dettagliata che manco la migliore delle pubblicità può rendere in genuinità e
passione. (tutto questo tra i chitammuorti dei vecchi che ti esortano a darti
una mossa invece di perdere tempo). Lo spot della STAR dove ci vogliono dare a
bere che le cose le fanno come le facciamo noi, ma solo un po’ più in grande ha
fatto e fa ridere tutto il SUD…
Bello sarebbe far riscoprire ai giovani una pratica del fare
assieme, ritrovare una tradizione che va scomparendo e salvaguardare “l’oro
rosso” come parte della nostra identità, delle nostre radici culturali. Il
famoso chilometro Zero o il biologico che oggi “si porta” (e costa un
accidente) una volta per noi era la normalità, non una moda, non un business.
Non
sarebbe bello istituire ufficialmente il PUMMAROLA DAY? Sarebbe festa grande
per tutto il paese e poi volete mettere la spaghettata finale ca pummarola
fresca?!
scritto da Fabio Simeone
Nessun commento:
Posta un commento