martedì 4 agosto 2015

DEMOCRAZIA DEMOCRATICA IN VALLE CAUDINA





PARTITO DEMOCRATICO

La Festa dell’Unità Democratica di San Martino Valle Caudina si è chiusa con una risatina beffarda di Ivan Clemente, segretario del Partito Democratico di San Martino Valle Caudina. Il sorridente politico caudino, che dai microfoni di UserTv ha ribadito la volontà della “politica” di avvicinarsi al Popolo Caudino, è scoppiato a ridere quando ha riflettuto sulle belle parole già sentite un milione di volte in questi convegni democratici.



Il Partito Democratico di San Martino Valle Caudina è molto simpatico e tendenzialmente sorridente. Organizzano divertenti feste democratiche, dove democraticamente decidono la scaletta degli interventi. Le cene democratiche sono famose nell’ambiente per le primarie culinarie, organizzate nella sezione di paese. 

Una nostra amica infiltrata ci ha svelato un paio di misteri democratici.
«Io sono democratica, ma non voglio dire chi sono. La democrazia è segreta come il voto democratico, anch’esso segreto. Vi posso dire che i militanti del Piddì si dividono democraticamente e scelgono un piatto popolare come capolista. Poi le correnti interne votano democraticamente i piatti. 
In plastica. Quelli biodegradabili non sono troppo democratici»
.
Pasta e fagioli con le cotiche è una costante per la corrente di maggioranza. Sconfitte sonore si registrano per i sostenitori e le sostenitrici della Carbonara. La demoCarbonara è troppo legata a Roma e alla vicenda di Mafia Capitale. Meglio evitare.

Malinconico il pessimo risultato del riso “cinese”. Il tradizionale piatto orientale, amato da Mao Tze Tung e dalla corrente ortodossa, non è molto democratico per i palati democratici di maggioranza.



Al Libretto Rosso di Mao Tze Tug, infatti, la maggioranza preferisce le democratiche slide della democratica Riforma 107/2015, meglio conosciuta come La buona scuola di Renzi Matteo.
Sì, la buona scuola che è riuscita ad unire democraticamente la lotta dei sindacati di settore.
Mai vista tanta unità, nemmeno alla democratica Festa dell’Unità.
Si prevede un caldo autunno democratico sul fronte degli scioperi e delle proteste.

Questo non è un problema del Pd di San Martino. Loro con la riforma della scuola non c’entrano niente ed hanno pagato i due mesi di arretrati per l'affitto della sede.
L’unico vero problema democratico di questi mesi si è registrato poco dopo il 25 aprile e poco prima della celebrazione del concerto del Primo Maggio.
Si sono scontrati democraticamente sulla scelta democratica del secondo piatto alla Festa Democratica dei Lavoratori. 
Le primarie hanno decretato la vittoria delle salsicce paesane, contro le costatelle di agnello, che notoriamente sono indigeste all'ala sinistroide. 
Le polemiche democratiche sono finite quando c’è stato l’accordo, democratico, tra i sostenitori  delle melenzane a fungitielli e quelli dei peperoni 'nbuttunati
La scelta democratica sul vino era fin troppo scontata. Rosso, riformista e democratico.



Torniamo ai politici democratici. Prima di venire in Valle Caudina tutti i nostri dubbi sono democraticamente crollati grazie alle parole democratiche della Presidentessa del Consiglio regionale della Campania, la democratica Rosetta D’Amelio, da poco rieletta in Regione per la seconda volta consecutiva con oltre 10mila preferenze. Ora possiamo dormire sonni tranquilli e fiduciosi:

«Ritorno sempre molto volentieri in Valle Caudina, questa volta in località San Martino, per l'occasione della Festa dell'Unità. Sono molto legata a questi territori che rappresentano per me un po' una seconda casa. E per l'occasione incontrerò molti amministratori locali ed il Sottosegretario PD Umberto del Basso de Caro, con i quali faremo il punto della situazione su tantissimi argomenti, in particolare su Fondi Europei, Infrastrutture e Piani Sociali di zona. La Valle Caudina, come del resto tutte le aree interne della Regione Campania, sono state trascurate e lasciate a se stesse negli ultimi anni, ed oggi presentano una serie di ritardi e criticità da risolvere immediatamente».

Anche nella democratica città di Padula, nel salernitano, ora sono più fiduciosi e più democratici dopo l'intervento di Rosetta:
«In visita istituzionale a Padula (SA) in cui ho incontrato cittadini e rappresentanza istituzionali locali. La Regione è molto vicina agli abitanti del Vallo di Diano, luogo sacro e ricco di storia, che tanto mi ricorda l'Irpinia per la bellezza paesaggistica e la genuinità dei propri abitanti».




Ivan Clemente, nonostante la risata democratica dell’intervista, ripone fiducia verso i vertici del Partito:

«Voglio ringraziare il Sottosegretario De Caro, Rosetta D'amelio Presidente del consiglio Regione Campania i Sindaci Pasquale Ricci, Franco Damiano,Filuccio Tancredi, Michele Napolitano, ed Armando Ciardiello membro della segreteria PD circolo M. Vellotti per il contributo che hanno portato alla discussione su temi di rilevanza nazionale, e regionale. Posso ritenermi soddisfatto ancora una volta perché all'interno della festa Democratica la politica fatta di impegno verso i cittadini discute di problematiche che tutti i giorni si affrontano, Politiche Sociale - Infrastrutture abbiamo avanzato proposte come quelle di un Ambito Sociale per la Città Caudina, abbiamo ricordato lo stato dei fatti della tratta ferroviaria BN-NA, abbiamo ascoltato anche tutti gli interventi dei Sindaci con i quali condivido tutto. L'aria è positiva ma come hanno ribadito la D'Amelio e De Caro dobbiamo smetterla di pensare ognuno al proprio orticello, perché significherebbe la fine dei nostri piccoli comuni. L'ultimo ringraziamento va a tutti quelli che hanno lavorato sodo permettendo che la festa anche quest'anno si realizzasse L'UNITA E LA FORZA. GRAZIE DI CUORE».

Tutti felici e tutti contenti. Tutti democratici e tutte democratiche.
La Festa Democratica dell’Unità democratica riscatta, alla grande, la pessima figura democratica fatta in ambito nazionale dalla Federazione Irpina.
Su qualsiasi motore di ricerca scrivete  “partito - democratico -  irpinia - scontri" e troverete migliaia di pagine.
Non abbiate timore.
Sono solo i classici scontri democratici del Partito Democratico.

Regionali Pd, rissa in assemblea ad Avellino. Minoranza si ribella ai candidati renziani, ecco la cronaca apparsa sul Fatto Quotidiano:



L’assemblea provinciale del Partito Democratico ad Avellino è finita nel caos. A incendiare gli animi, la lista dei quattro candidati irpini per le regionali del 31 maggio in Campania, proposta dal segretario provinciale del Pd, il renziano Carmine De Blasio. Una lista bloccata e tutta di maggioranza che secondo la minoranza presente in assemblea rappresenta un tentativo di epurazione della candidatura di Francesco Todisco, nonostante le preferenze raccolte. I delegati di minoranza hanno inveito contro la presidenza che tentava a tutti i costi di far votare la lista con i quattro nomi: Beniamino Palmieri, Enzo De Luca, Roberta Santaniello, tutti renziani, e Rosetta D’Amelio. Tentativo continuamente interrotto da urla e accuse pesanti: “Buffone, che cosa voti”, sbotta il delegato Giovanni Bove, segretario del Circolo Foa del Pd di Avellino e membro dell’assemblea regionale. Alla fine il segretario provinciale De Blasio deve cedere, e verificare il numero legale, che non c’è. Ma non è tutto: mancano anche le 60 presenze necessarie a rendere le decisioni dell’assemblea vincolanti. Una rissa che ha trasformato l’assemblea in un nulla di fatto. Ora la palla passa di mano, si deciderà tutto tra Roma e Napoli. A uscirne rafforzato è proprio il candidato di minoranza Todisco, che vantava 25 preferenze a fronte delle 46 raccolte da tutti e quattro i candidati della lista di una maggioranza che avrebbe cercato di imporre i suoi candidati nonostante una composizione dell’organo provinciale praticamente spaccato a metà.

Vi consigliamo il democratico video di orticalab.it (direttore Marco Staglianò, riprese di Luigi Salvati). Sette minuti e venti secondi di Democrazia pura.
Leggendo l’interessante giornale avellinese è spuntato fuori un me ne frego, poco democratico del contestatissimo segretario democratico De Blasio.

Il pungente Direttore di Orticalab, Marco Staglianò, ha formulato una domanda molto democratica che calza a pennello nel contesto.Beh, dopo tutto il clamore mediatico, servivano delle conferme democratiche:
Da Orticalab.it:
d- E sui numeri non si misura mai?
r- «Un segretario vive della qualità dell’azione politica che mette in campo. Quando si arriverà a congresso allora si discuterà di quel che abbiamo fatto. Se poi qualcuno vuole sfiduciarmi si faccia avanti, sono ormai passati due mesi da quella direzione e qualcosa vorrà dire. Vengano avanti con una proposta di sfiducia politicamente motivata capace di raccogliere il voto della maggioranza dei delegati in assemblea e non solo qualche firma. Noi qua stiamo. I segretari non vengono eletti per poi essere trombati, ai segretari viene affidato un compito ed io mi voglio misurare su questo. A settembre faremo il punto della situazione e rilanceremo l’azione del partito, si accomodino».

Ad agosto il Partito Democratico è democraticamente in vacanza e si dedica alla Pizza democratica.

Hasta la victoria a septiembre, ex compañeros.

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