VOLA CERVINARTE
La Pro Loco “Angelo Renna” di Cervinara sta prendendo il volo grazie all’impegno degli attivisti, lanciati verso l’apertura di Cervinarte, la rassegna di arte e creatività dedicata alla memoria di Nicodemo De Vito, l’amato architetto che ci ha lasciato prematuramente.
Lo Schiaffo321 ha intervistato il giovane presidente Alessandro Carofano, protagonista di questa ventata di creatività innovativa, che sta unendo Cervinara dal basso. Noi sosteniamo l’ottima iniziativa che prenderà vita dal 22 agosto al 5 settembre ed invitiamo tutti i Cervelli Caudini a gustare dal vivo l’evento di spessore, che porta lustro a tutta Caudium.
Buona lettura.
d- Presidente Carofano, l’edizione di
Cervinarte 2015 sta premiando il vostro duro lavoro. Finalmente la Pro Loco si
è scrollata di dosso l’etichetta di covo per anziani dalla parte delle
istituzioni?
r- Per la verità la Pro Loco di Cervinara
ha avuto, storicamente, sempre una squadra di lavoro molto giovane che
affiancava una dirigenza più adulta. Dal 2011 il gruppo di lavoro che oggi si
ritrova ad essere fondamentale per Cervinarte2015 ha assunto anche
responsabilità dirigenziali. Il mio direttivo è diventato il più giovane mai
eletto nella storia della nostra Pro Loco. Certo, esiste un problema di
reputazione per la Pro Loco, non solo Cervinarese. Probabilmente i temi
trattati e gli eventi curati hanno quasi sempre interessato una fascia d’età
più alta. È anche vero che troppo spesso le Pro Loco sono viste come appendice
delle amministrazioni, perdendo quel fondamentale ruolo, che la Costituzione ci
dà nella filiera istituzionale. Le Pro Loco, più di altre associazioni,
risentono di una bassa capacità per quanto riguarda l’aggregazione giovanile.
Un problema che negli anni abbiamo cercato di superare, con alterne fortune.
d- La Pro Loco Angelo Renna rende onore al
mai dimenticato Nicodemo De Vito, cervello e cuore dell’organizzazione, prima
del periodo grigio, che è alle spalle. Nicodemo sarebbe fiero di voi. Le pacche
sulle spalle, quindi,non fermano il vostro cammino oppure lo rallentano?
r- Certo che no. Le pacche sulle spalle ci
faranno risparmiare tempo in vista di Cervinarte 2016. L’esperienza ti aiuta a
selezionare anche certi interlocutori. Ricordare Nicodemo è il nostro pensiero
fisso, ma senza retorica né sceneggiate. Già dall’anno scorso ero convinto che
ricordare l’architetto con una semplice gara di pittura estemporanea fosse
quantomeno riduttivo. Ecco che allora Cervinarte è diventato un vero è proprio
festival, cercando di sintetizzare e amalgamare gli interessi culturali di Nicodemo
con i nostri. Infine, per legare il suo nome al festival abbiamo istituito il
Premio Nicodemo De Vito e vi anticipo che quest’anno verrà consegnato a Franco
Martino per la Poesia, al Cavalier Mike Ruotolo per la fotografia e allo
scrittore Maurizio de Giovanni per la letteratura.
d- Cervinara avrà dei primati da custodire
gelosamente. E’ il primo paese della Valle a valorizzare la propria immagine,
essenziale per il lancio di un turismo nuovo. La tecnologia, l’arte e il
territorio uniti da un filo logico. Ecco una Pro Loco davvero Pro Loco. Come
nasce l’idea e quali sono le spinte interiori?
r- Sì, dopo Cervinarte, Cervinara avrà dei
primati importantissimi. Mi limito solo alla Valle Caudina, ma il nostro paese
sarà capofila tra le tante piccole realtà comunali, tanto caratteristiche per
l’Italia. Grazie ai nostri contest di fotografia e video maker, Cervinara avrà
a disposizione un progetto di fotografia pubblicitaria e una clip di
sponsorizzazione turistica che ci daranno la possibilità di affacciarci al
mondo del turismo culturale e non solo. Manchiamo della minima strategia di
industria turistica. Noi, partendo da zero, cercheremo di proporre Cervinara in
Italia e nel mondo, con l’abito buono, sapendo di dover lottare contro una
concorrenza spietata, ma questo non ci scoraggia.
d- La Pro Loco Cervinarese e le Pro Loco
della Valle Caudina, un rapporto destinato a crescere, anche in virtù
dell’Unione dei Comuni? Potrebbe nascere, in futuro, una Pro Loco Caudium,
ovviamente coordinata per tirare fuori il meglio dei rispettivi paesi. Utopie
estive da “fantaproloco”?
r- L’anno scorso abbiamo provato un primo
esperimento, con il concorso di pittura Caudium United. Devo dire mi sarei
aspettato di più, però come esperimento fu soddisfacente. Il problema della collaborazione
tra Pro Loco della Valle è dovuto soprattutto alla divisione provinciale.
L’Unpli divisa per provincia divide noi da Montesarchio e altre realtà della
provincia di Benevento. Una difficoltà gestionale per ora impossibile da
superare.
d- Arte contemporanea e Cervinaresi. La Pro
Loco ha unito due mondi, apparentemente, distanti anni luce. I risultati fino
ad ora ti hanno soddisfatto o si può fare molto di più?
r- Quella di portare l’arte contemporanea a
Cervinara è una mia idea. Come si dice? Mi prendo le mie responsabilità.
Organizzando Cervinarte non ho potuto che tuffarmi nel linguaggio contemporaneo
dell’arte. Ma insieme ai curatori, Berti e Simeone, abbiamo trovato un modo
perfetto di coinvolgere i Cervinaresi. È nata quindi Cervinaria, la forma del
racconto. I curatori e gli artisti hanno conosciuto passo dopo passo il nostro
paese e i Cervinaresi si sono abbandonati al racconto. Sarà una
esposizione di cui solo Cervinara potrà vantare, un unicum assoluto, opere nate
dai Cervinaresi, concepite a Cervinara. Come ha detto Luciana Berti «Sarà un’opera collettiva
dove
il cittadino potrà riconoscersi. Non dirà questo sono io, ma questo è il mio
paese, questi siamo tutti noi».
d- Hai lamentato una difficoltà nel
racimolare fondi per le attività. I Comuni non navigano nell’oro e i tagli si
sentono. Nelle ultime ore, però, è scoppiata una delle tante polemiche in
rete. Stavolta, si discuteva sull’elevata cifra sborsata per l’esibizione di un
cantante “neo melodico” a Cervinara. Qual è il tuo punto di vista?
r- Sì, evidentemente i comuni non navigano nell’oro. Quindi,
credo sia necessario gestire i fondi in maniera strategicamente perfetta. Non
mi va di parlare dei fondi dedicati al festival, sono chiari e già in bilancio,
quindi poi si potranno fare le proporzioni tra il budget dedicato e i
risultati. Per quanto riguarda le polemiche di questi giorni, credo, che quando
si parla di spettacolo conti il risultato. Mi spiego: concerto neomelodico? Va
bene, come lo gestiamo? Nel paese si crea un indotto che porta benefici a tutti
(locali per esempio)? Se sì, gli organizzatori hanno fatto il loro dovere. Certo, è stato fatto un errore, visto che il cantante pochi giorni prima si esibirà
a Montesarchio. Poi ci sono i gusti personali. Gli stessi soldi io li avrei
investiti con un altro artista, ma comunque il 21 agosto non avrò tempo di ascoltare
virtuosismi partenopei. Mi dovrò concentrare sull’opening del 22, quando
Cervinarte sarà realtà.
d- L’apertura a tutte le realtà
territoriali ha segnato il cambio di impostazione dell’Angelo Renna. Che
rapporto c’era in passato con le tutte associazioni locali e come vedi le
prospettive future?
r- Il rapporto tra Associazione a Cervinara non è mai
semplice. Anche quest’anno abbiamo ricevuto qualche no, frutto di preconcetti
verso le collaborazioni. Nel mio mandato devo dire abbiamo avuto il piacere di
crescere insieme ad altre realtà. Per il futuro credo che un calendario eventi
delle associazioni Cervinaresi possa nascere solo dalla collaborazione. Da soli
è davvero difficile.
d- Chiedi
uno scatto d’orgoglio ai Cervinaresi e cerchi l’unità d’azione. Cosa ti aspetti
come risposta immediata e concreta?
r- Ho chiesto uno scatto anche di vitalità sociale, di
cittadinanza attiva. Cervinarte può diventare la macchina motrice di una
locomotiva che davvero può viaggiare velocissima verso lo sviluppo,
culturale,sociale del nostro paese.
d- Qual è il tuo grande sogno nel cassetto?
r- Il mio sogno? In un paio di anni
far diventare Cervinara culla di una nuova esperienza intellettuale. Collettiva
e originale. Con un poco di fortuna il nostro festival potrà competere con
organizzazioni ben più strutturate di noi. Il mio sogno coincide con questo
regalo che vogliamo offrire alla collettività. Poi ne ho uno privato, che
interessa a pochi. Diventare un designer, qualcuno che lasci un segno. Figlio
di un falegname, nipote di un taglialegna, l’evoluzione naturale della mia
storia.
d- Infine, carta bianca per saluti,
consigli, inviti, pernacchie e schiaffi…
r- Grazie per il tempo e lo spazio concesso, vi aspetto a
Cervinarte. Fatemi sapere che ne pensate. Senza troppi schiaffi mi raccomando. Ciao
alla prossima.
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