CAUDIUM TRICOLORE
Lo Schiaffo 321 mette a confronto l’esordio di Alleanza
Nazionale in Valle Caudina alle regionali del 23 aprile 1995 con la scoppola di
Fratelli d’Italia del 31 maggio 2015. Analizziamo le cifre dall’inizio alla
fine di un lungo Ventennio politico che ha sancito la morte di una certa destra in
Valle Caudina e in ambito nazionale.
La comparazione elettorale dei risultati è
un passaggio obbligatorio anche per quantificare il passato ed il presente dell’area
post/neo/pseudo Fascista. Il partito sorto dalle ceneri del Movimento Sociale Italiano,
nato da alcuni reduci della Repubblica Sociale Italiana il 26
dicembre 1946, è un lontano ricordo che inasprisce la nostalgia dei nostalgici
di sempre.
L’analisi che esce fuori dalle percentuali e dai voti è
incredibile. Alleanza Nazionale in 20 anni ha completamente distrutto un
tessuto organico e militante che in Valle Caudina rappresentava, con un iniziale
successo, l’alternativa pulita allo strapotere della Democrazia Cristiana e
alle piazze rosse del Partito Comunista Italiano. La famosa Terza Via, ricca
però di sbavature ideologiche e baronati territoriali, che hanno inciso nella caduta. I Caudini appartenevano, ovviamente, a due Federazioni distinte e separate, Avellino e Benevento, che minavano l'unità d'azione della Caudium Tricolore.
Inseriamo nell’analisi
anche la coraggiosa formazione dura & pura guidata da Giuseppe Rauti, detto Pino: il
Movimento Sociale Fiamma Tricolore.Erano i ribelli alla svolta di Fiuggi del gennaio
1995, ma anche il contentino per gli oppositori della nuova linea di Fini e Tatarella.
La destra è evaporata negli anni, senza spina dorsale e programmazione. La
tentata rifondazione di Fratelli d’Italia è stata vana, fino ad ora. I voti del
1995 si sono dispersi ovunque, dal Nuovo Centro Destra, a Forza Italia, senza
dimenticare sia chi ha sposato un altro Movimento, quello di Beppe Grillo, sia
quelli sepolti nell’anonimato dell’astensionismo radicale.
Veniamo ai dati e riflettiamo, come al solito.
A Cervinara l’area
che ha sostenuto Fratelli d’Italia ha raccolto 199 preferenze ed un 3,64%
che assegna alla cittadina Cervinarese la Bandiera Tricolore della Valle
Caudina nel 2015. Venti anni prima, però Alleanza Nazionale partì con ben 625
voti pari al 13,10%, senza dimenticare i 56 voti al Fiamma Tricolore di Rauti. 1,04% di rabbia. I dati sono simili
alla linea nazionale dell’epoca ed offrono spunti utili alle lettrici ed ai lettori. A Rotondi, culla del Fascismo in Valle
Caudina, oggi FdI ha ricevuto solo 32 voti (1,82%), che sembrano gli stessi del
Fiamma del 1995, ossia 22 voti per un 1,10%. Alleanza Nazionale aprì le
danze con 122 voti ed un buon 6,51% di consensi tra i votanti, anche se c'è da ricordare la storica spaccatura del Nucleo di Rotondi, in rottura con la Federazione Irpina. Ad Arpaia si è
passati dal 16,74% ad un misero 2,03%. Da 147 preferenze a 15. Situazione
simile ad Airola dove i sostenitori di Giorgia Meloni hanno raccolto 38
preferenze per un mediocre 1,11%. Sono lontani i tempi dei 346 voti neri, pari
all’8,66%. Il Fiamma Tricolore, addirittura, passò la soglia del 2% con 91 voti
(2,28 %).
Pannarano la Rossa, ha visto Fratelli d’Italia raggiungere
il 2,91%, grazie ai 19 voti usciti dalle urne. Nel 95 AN ne recuperò 133
(11,62%), ma la sorpresa furono i voti per Rauti detto Pino, il candidato missino
alla presidenza della Regione: 250 voti ed un 21,83% che lasciò tutt* di
stucco. Ad onor di cronaca il MSFT raccolse 13 voti e l’1,04% come lista. Evidentemente, c’erano delle spaccature all’interno di AN sin dalla nascita.
Il secondo paese dell’Unione dei Comuni nella classifica della destra post/neo/pseudo-fascista dopo il 31 maggio 2015 è Montesarchio con 144 voti e un 3,53%. Nulla a confronto dei 1.155 voti degli anni Novanta. Parliamo di una destra al 19,90% con un la Fiamma orgoglioso e fiero dei 99 voti (1,49%). Sotto la Torre su 100 votanti ben 20 erano avevano il Cuore Nero.
Il secondo paese dell’Unione dei Comuni nella classifica della destra post/neo/pseudo-fascista dopo il 31 maggio 2015 è Montesarchio con 144 voti e un 3,53%. Nulla a confronto dei 1.155 voti degli anni Novanta. Parliamo di una destra al 19,90% con un la Fiamma orgoglioso e fiero dei 99 voti (1,49%). Sotto la Torre su 100 votanti ben 20 erano avevano il Cuore Nero.
San Martino Valle Caudina,
invece, conferma l’affinità elettorale del Movimento Sociale di Rauti con i
Fratellini della Meloni. 27 voti oggi (1,34%) e 29 preferenze nel dopo Fiuggi per
i Rautiani (1,07%). Che fine ha fatto l’8,28% di due decenni fa? 203 cittadini
schierati contro la maggioranza rossa dell’ex Stalingrado della Valle.
Vertiginoso crollo
per la destra a Roccabascerana. Si è passati da un mastodontico 16,68% del 1995
ad un vergognoso 0,74%. Solo 8 voti per Fratelli d’Italia. 171 i voti di
differenza con il passato. Anche il MSFT prese più voti: 14 voti per l’1,09%.
Stesso discorso anche a Moiano e Bonea. Qui gli eredi di Giorgio Almirante sono
scomparsi. A Bonea 7 voti (1,55%) e a Moiano 14 (0,86%) per FdI. Alleanza
Nazionale, invece a Moiano aveva 308 voti ed un 16,90% di tutto rispetto. Anche
il Fiamma nel 95 rastrellò ben 39 voti (1,84%). Bonea, invece partiva da un
ottimo 11,46% (72 voti) ed il MSFT con 8
fedelissimi conquistò l’1,14%.
I dirigenti Caudini dell’epoca si mangeranno le mani
leggendo questo articolo. Hanno pagato le vomitevoli scelte nazionali di Via
della Scrofa. Gianfranchino Fini ed i suoi colonnelli si sono rivelati più incisivi
degli antifascisti, relegando un intero Popolo, fiero ed onesto, nell’oblio più
totale. Sfiduciati e senza riferimenti gli ex Missini della Valle Caudina guardano
con un nodo alla gola alla grande occasione sprecata. La Fiamma si è quasi
spenta.
Oggi è un fiammifero che non illumina nemmeno la propria ombra, che non
è neppure “nera”, ma grigia come la cenere di una fuoco annacquato e spento
dalla mediocrità dei politicanti in doppio petto.
Che brutta Fini…
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