giovedì 30 luglio 2015

APPELLO AI CAUDINI!






PRO LOCO PRO CAUDIUM

La vera unione di cui la Valle Caudina ha bisogno è quella delle Pro Loco. Nei nostri territori è un susseguirsi di ritrovamenti, nel migliore dei casi si prelevano i reperti di valore e si distrugge tutto! Questo è segno di non amore da parte di chi governa e dovrebbe tutelare i nostri interessi sia materiali che spirituali!


Chi non conosce non può amare, quindi è chiaro che neanche chi ci governa conosce l’importanza della nostra storia e l’importanza delle radici, chi non sa da dove viene come può sapere dove andare?
Difatti continuiamo a brancolare nel buio dell’ignoranza, dell’approssimazione, della mancanza totale di programmazione a tutti i livelli, politico economico e civile! Negli anni i nostri territori sono stati testimoni di grandi avvenimenti, sono testimoni di una delle battaglie più conosciute della storia, ancora oggi dopo 2.336 anni esiste il modo di dire: "passare per le forche caudine”.

Noi ancora non abbiamo fatto niente per individuare il luogo preciso e valorizzarlo dal punto di vista turistico, in qualsiasi altra parte del mondo sarebbe meta di frotte di turisti! Al Santuario del Monte Taburno si è avuto un miracolo nel 1320 simile a quello di Lourdes, qui in Valle Caudina lo conosce forse il 5% della popolazione, anche Dio ci ha porto la mano per valorizzare il nostro territorio e non l’abbiamo stretta!

Ad Airola si è trasfigurato il Volto Santo, c’è in corso la beatificazione di Suor Concetta Pantusa, a San Martino Valle Caudina c’è un bellissimo borgo antico abbandonato a se stesso da cui parte un bel percorso naturalistico che porta al castello Longobardo. Ogni anno ad Agosto, a ricordare la tradizione, avviene "il corteo storico" con i costumi dell'epoca, manifestazione di estrema bellezza; quanti abitanti della valle lo conoscono?

A Moiano in località tre Masserie furono trovate due tombe sannite, una delle due doveva appartenere ad un valoroso guerriero dato che vi erano le sue armi e la tomba era ricca di affreschi, dopo una rapida incursione della sovrintendenza che prelevò quanto poteva, tutto fu abbandonato ed ancora oggi sta lì esposto alle intemperie, invece di continuare gli scavi e portare fuori l’intera necropoli come si fece a Cerveteri con una necropoli etrusca che è meta tutto l’anno di turisti e studiosi di tutto il mondo, si è badato bene di autorizzare al prosieguo dei lavori della fondovalle Isclero che è comunque ferma da anni per mancanza di fondi. Io mi chiedo: ma se si chiama “Fondo” Valle Isclero, perché non l’hanno costruita più giù come in prima progettazione?

Volendo conosco anche la risposta, perché più a monte ci sono tante rocce da rompere ottenendo prezioso brecciame e contratti più favorevoli, solo l’intoppo di distruggere qualche preziosa tomba prima che se ne accorga qualcuno e avvisi le belle arti!

Sempre lungo il corso della fondovalle in località Cotugni (Sant’Agata dei Goti) sono stati ritrovati i resti di una ricca villa Romana, se ne è parlato due giorni e poi tutto nel dimenticatoio. Probabilmente in quel percorso a monte del fiume sorgeva l’antica città Caudina di Saticula che poi, a differenza di Caudium, divenne colonia Romana.

Mi limito a questo perché ci sarebbero pagine da scrivere su Montesarchio, Bonea, Cervinara, dalla preistoria al medio evo! Allora mi appello alle Pro loco, fate in modo di farci conoscere i nostri luoghi e la nostra storia, fate in modo di farci innamorare delle nostre origini affinché la generazione che seguirà la nostra sia in grado di valorizzare come merita il nostro territorio che non ha nulla di meno dell’Umbria.
La differenza sino ad oggi l’hanno fatta gli abitanti. La nostra apatia e autocommiserazione ci impediscono di godere delle potenzialità che ci offrono la nostra Terra e la nostra storia.

Facciamo in modo di essere degni di vivere dove sono vissuti i Caudini al tempo di Caudium.

Scritto da Ugo Trentuno

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