PRO LOCO PRO CAUDIUM
La vera unione di cui la Valle Caudina ha bisogno è quella
delle Pro Loco. Nei nostri territori è un susseguirsi di ritrovamenti, nel
migliore dei casi si prelevano i reperti di valore e si distrugge tutto! Questo
è segno di non amore da parte di chi governa e dovrebbe tutelare i nostri
interessi sia materiali che spirituali!
Chi non conosce non può amare, quindi è
chiaro che neanche chi ci governa conosce l’importanza della nostra storia e
l’importanza delle radici, chi non sa da dove viene come può sapere dove
andare?
Difatti continuiamo a brancolare nel buio dell’ignoranza, dell’approssimazione, della mancanza totale di programmazione a tutti i livelli, politico economico e civile! Negli anni i nostri territori sono stati testimoni di grandi avvenimenti, sono testimoni di una delle battaglie più conosciute della storia, ancora oggi dopo 2.336 anni esiste il modo di dire: "passare per le forche caudine”.
Difatti continuiamo a brancolare nel buio dell’ignoranza, dell’approssimazione, della mancanza totale di programmazione a tutti i livelli, politico economico e civile! Negli anni i nostri territori sono stati testimoni di grandi avvenimenti, sono testimoni di una delle battaglie più conosciute della storia, ancora oggi dopo 2.336 anni esiste il modo di dire: "passare per le forche caudine”.
Noi ancora non abbiamo fatto niente per individuare il luogo
preciso e valorizzarlo dal punto di vista turistico, in qualsiasi altra parte
del mondo sarebbe meta di frotte di turisti! Al Santuario del Monte Taburno si
è avuto un miracolo nel 1320 simile a quello di Lourdes, qui in Valle Caudina
lo conosce forse il 5% della popolazione, anche Dio ci ha porto la mano per
valorizzare il nostro territorio e non l’abbiamo stretta!
Ad Airola si è trasfigurato il Volto Santo, c’è in corso la
beatificazione di Suor Concetta Pantusa, a San Martino Valle Caudina c’è un
bellissimo borgo antico abbandonato a se stesso da cui parte un bel percorso
naturalistico che porta al castello Longobardo. Ogni anno ad Agosto, a
ricordare la tradizione, avviene "il corteo storico" con i costumi
dell'epoca, manifestazione di estrema bellezza; quanti abitanti della valle lo
conoscono?
A Moiano in località tre Masserie furono trovate due tombe
sannite, una delle due doveva appartenere ad un valoroso guerriero dato che vi
erano le sue armi e la tomba era ricca di affreschi, dopo una rapida incursione
della sovrintendenza che prelevò quanto poteva, tutto fu abbandonato ed ancora
oggi sta lì esposto alle intemperie, invece di continuare gli scavi e portare
fuori l’intera necropoli come si fece a Cerveteri con una necropoli etrusca che
è meta tutto l’anno di turisti e studiosi di tutto il mondo, si è badato bene
di autorizzare al prosieguo dei lavori della fondovalle Isclero che è comunque
ferma da anni per mancanza di fondi. Io mi chiedo: ma se si chiama “Fondo”
Valle Isclero, perché non l’hanno costruita più giù come in prima
progettazione?
Volendo conosco anche la risposta, perché più a monte ci
sono tante rocce da rompere ottenendo prezioso brecciame e contratti più
favorevoli, solo l’intoppo di distruggere qualche preziosa tomba prima che se
ne accorga qualcuno e avvisi le belle arti!
Sempre lungo il corso della fondovalle in località Cotugni
(Sant’Agata dei Goti) sono stati ritrovati i resti di una ricca villa Romana,
se ne è parlato due giorni e poi tutto nel dimenticatoio. Probabilmente in quel
percorso a monte del fiume sorgeva l’antica città Caudina di Saticula che poi,
a differenza di Caudium, divenne colonia Romana.
Mi limito a questo perché ci sarebbero pagine da scrivere su
Montesarchio, Bonea, Cervinara, dalla preistoria al medio evo! Allora mi
appello alle Pro loco, fate in modo di farci conoscere i nostri luoghi e la
nostra storia, fate in modo di farci innamorare delle nostre origini affinché
la generazione che seguirà la nostra sia in grado di valorizzare come merita il
nostro territorio che non ha nulla di meno dell’Umbria.
La differenza sino ad oggi l’hanno fatta gli abitanti. La
nostra apatia e autocommiserazione ci impediscono di godere delle potenzialità
che ci offrono la nostra Terra e la nostra storia.
Facciamo in modo di essere degni di vivere dove sono vissuti
i Caudini al tempo di Caudium.
Scritto da Ugo Trentuno
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