TERREMOTO ROSA
Il 23 novembre è una data legata indissolubilmente ai
terremoti. Tutti ricordano il sisma del 1980 che devastò la nostra amata
Irpinia, ma pochi sanno che il 23 novembre 2012 c’è stato un altro terremoto,
stavolta politico. La parità di diritti politici delle Donne in Italia è
sancita con la legge 23 novembre 2012, n.
215, che reca disposizioni volte a
promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle
giunte degli enti locali e nei consigli regionali. In poche parole le quote
rosa, imposte dall’alto.
La Legge rosa è giusta, a nostro avviso. Il problema nasce
dalla scarsa presenza di donne in campo quando le elezioni sono lontane. Questo
limite evidente, però, può essere compensato dall’impegno e dalla
professionalità di chi si ritrova catapultato in prima linea, soprattutto in
questa fase delicata della politica nazionale. Osserviamo i risultati delle
ultime amministrative vinte dal Sindaco uscente Filuccio Tangredi. Grazie alle
misure mirate a rafforzare la presenza delle donne nelle amministrazioni c’è
stato un vero e proprio terremoto per la classe politica al maschile. Visti i
fallimenti oggettivi di lunghi anni di affari pubblici con i pantaloni, c’è da
tirare un sospiro di sollievo. Le Donne ora possono dimostrare sul campo le loro
capacità politiche, etiche e psicologiche al servizio del Popolo. Hanno salito
le scale del Palazzaccio Rosso di Piazza Trescine, lasciando una scia di
profumo e speranza, le seguenti donne a cui vanno i nostri complimenti: Caterina
Lengua, Paola Pallotta, Anna Marro, Raffaella Cioffi e Veronica Spiotta, quest’ultima
schierata nelle fila dell’opposizione, guidata dal dottor Vincenzo Iuliano.
Lo
Schiaffo 321 cercherà di intervistarle tutte per allacciare un rapporto diretto di
fiducia e apertura al dialogo costruttivo, indipendentemente dai colori.
Lo Schiaffo 321 ribadisce le posizioni della Comunità
Militante Caudina 321 prima del voto. La
mercificazione della Donna è un ostacolo allo sviluppo della futura classe
politica. Siamo contrari allo sfruttamento del Gentil Sesso, soprattutto in
operazioni di facciata che possono celare loschi interessi. Le Donne hanno
tutte le carte in regola per conquistarsi il legittimo spazio politico e non
hanno bisogno di concessioni obbligate e mal digerite. Saremo pronti ad
affiancare le future amministratici, che sono Donne, Mamme e Cittadine. Nel
concreto siamo favorevoli a sportelli di denuncia sociale tutti al femminile,
per poter coinvolgere continuamente le donne che fino ad ora sono state lontane
dalla vita politica attiva. L’amministrazione Donna dovrà privilegiare le
giovani madri Cervinaresi in difficoltà e inserirle nel mondo del lavoro.
Un altro terremoto, legato a quello elettorale, c’è stato
nel mondo del calcio cervinarese. Patrizia Ragucci, giovane Donna figlia dell’Ingegner
Giuseppe Ragucci, è la nuova Presidentessa onoraria dell’Audax Cervinara,
compagine impegnata nel campionato di Promozione. Accolta con entusiasmo dall’esigente
tifoseria, la Presidentessa affiancherà il vulcanico Joe Ricci e sono in molti
a scommettere sulla vittoria finale del Cervo.
Lo Schiaffo 321 Vi porta all’attenzione 3 figure di donne
che ci hanno lasciato e che devono far riflettere: Evita Peron, Raffaella
Duelli e la mamma di Bologna che si è tolta la vita impiccandosi.
Nel 1947 Evita Perón fu la prima Donna a conquistare con
tenacia l’uguaglianza dei diritti politici e civili tra gli uomini e le donne,
con la famosa legge 13.010 approvata il 23 settembre. L’articolo 1 parla chiaro:
le donne argentine hanno gli stessi diritti politici e obblighi che la legge
argentina impone agli uomini. In Argentina il Peronismo rappresentò la terza
via tra Socialismo e capitali$mo, scrivendo pagine importanti per lo stato
sociale e per le Donne, grazie alla figura di Evita che resta indelebile nella
memoria comunitaria. Le diatribe politiche dopo la fine dello justicialismo di Juan
Domingo Peron non hanno intaccato la sua storia. Evita morì a soli trentatré
anni, stroncata da un tumore. Il “pueblo descamisados” nutre, ancora oggi, un
profondo rispetto per la figura dell’attrice sindacalista dal volto angelico e
per la terza posizione del Peronismo da lei magistralmente interpretata in
chiave rosa. Il 26 luglio creò il Partito Peronista Femminile che contava sulla
militanza di oltre mezzo milione di Donne.
L’altra Donna appartiene al quel mondo goffamente censurato
che ha vissuto la politica sotto le bombe e i proiettili della Seconda Guerra
mondiale. Raffaella Duelli ci ha lasciato poco più di un mese fa, dopo anni di
lotta, sofferenza e volontariato per l’Onore d’Italia. Schierata nel
Battaglione Barbarigo della Decima Flottiglia Mas, agli ordini del comandante
Junio Valerio Borghese, la dolce Raffaella è stata una delle tante Donne che ha
versato sangue e subito violenze inaudite durante e dopo la sconfitta del 1945.
Ausiliaria della Repubblica Sociale italiana, prima di arruolarsi era stata un’appassionata
di arte e letteratura. Fu autrice di un’opera teatrale, “Il richiamo del cuore”,
dedicata alla storia di una famiglia siciliana sotto i bombardamenti americani.
Dopo la fine della guerra arrivò l’inizio della prigionia. Fu rinchiusa nei
campi di concentramento per italiani, gestiti dagli angloamericani, in Umbria.
Terni e Spoleto, per l’esattezza storica.
Lei la guerra la ricordava con estrema dolcezza, come riporta
un sito dedicato alla memoria e alle memorie delle Ausiliarie: Un affresco di umanità che la riguarda, una
pagina di un’umanità perduta che torna a comporre la memoria nazionale.
“Raffaella Duelli, ausiliaria della Decima Mas, bambolotto di pezza azzurra,
compagno delle notti infantili”, ha raccontato che “quando i colpi delle
mitragliatrici si facevano vicini i ragazzi ci coprivano con il loro corpo, poi
si alzavano, scusandosi, rossi in volto. Donne e uomini si stringevano gli uni
agli altri, le mani nelle mani, ma in quegli abbracci e in quelle carezze di
guerra non c’era sesso”.
Che la terra ti sia lieve, Donna esemplare.
La storia al femminile che ci spinge a riflettere è quella
della mamma di Bologna che stanotte a quarantuno anni, strozzata dallo sfratto
e dalla mancanza di lavoro, si è impiccata lasciando il marito e due figli di nove
e dieci anni. Li ha messi a letto e dopo si è tolta la vita. Un gesto estremo
che addolora tutti.
Tranne le banche e la schiera di cameriere e camerieri al loro servizio.
Lo Schiaffo 321 si stringe simbolicamente vicino a tutte le
famiglie sventrate da lutti e tragedie legate alla crisi. C’è poco da
aggiungere.
Oggi riponiamo la massima fiducia nelle Donne in politica, tenendo
sempre a mente che la politica ha bisogno di…Politica e che i terremoti, a
volte, sono necessari per la ricostruzione.
Scritto da Valerio_Criscuoli
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