SATICULA VERSUS CAUDIUM
Chissà cosa avrebbe pensato Assteas da Paestum di questa
assurda situazione legata al continuo “ratto” del celebre Ratto d’Europa, la
sua più grande opera. Riepiloghiamo, per le lettrici ed i lettori de Lo
Schiaffo 321, la storia che ha creato malumori tra gli abitanti dell’antica
Saticula, l’odierna Sant’Agata dei Goti. La nuova Caudium ha strappato burocraticamente
alla cittadina sannita il conteso vaso, perché ha una struttura adatta ad
ospitare il Cratere, che non trova pace da tempo e viene continuamente “rapito”,
proprio come l’affascinante Europa raffigurata mentre viene sequestrata da Zeus
Nel 1971 un contadinotto di San’Agata lo trovò casualmente, per
poi svenderlo alla modica cifra di un milione di vecchie lire, compreso un
maiale. L’inestimabile creazione del pittore, che decorava vasi di ceramica o
terracotta con figure rosse, fu barattato per pochi spiccioli ed un maiale. Sì,
proprio un maiale, che per il contadinotto valeva molto più dei soldi. L’antiquario
che fiutò l’affare, invece, lo rivendette a peso d’oro al Museo “Getty” di Malibù, negli Stati Uniti d’America. Dopo anni di silenzio, incredibilmente,
il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Museo Archeologico
Nazionale di Paestum, grazie all’azione del Nucleo tutela beni culturali dell’Arma
dei Carabinieri, riuscirono a riportare la ceramica in Campania nel 2007. Gli
esperti dimostrarono l’appartenenza a Sant’Agata dè Goti e quindi lo fecero restituire
all’Italia.
Da allora il Cratere non ha trovato una fissa dimora.
Esposto
prima a Roma, poi Bruxelles, Parigi, Napoli, Paestum, Montesarchio e finalmente
a Sant’Agata dei Goti, il punto di partenza. Ma andrà a Montesarchio, forse,
per sempre.
Questa vittoria archeologica per Caudium porta le firme del vecchio
sindaco montesarchiese Antonio Izzo e del nuovo Franco Damiano, che sono
riusciti nell’ardua impresa, grazie anche al massiccio sostegno di tutti i
Sindaci della neonata unione dei Comuni Caudini. In effetti, il Museo Sannita Caudino
di Montesarchio con la Mostra Rosso Immaginario, ricca di reperti del posto, sta
riscuotendo un enorme successo di visitatori. Oltre 50mila presenze all’ombra
della torre, che incrementano un turismo redditizio per tutta la Valle e che fanno
ben sperare per il futuro.
Infondo, Saticula apparteneva alla Confederazione delle
città sannite e c’è un legame di sangue con Caudium, perché anche essa venne
rasa al suolo dai Romani dopo la sconfitta delle Forche Caudine nel 321 avanti
Cristo. Quindi o Caudium o Saticula, cambia poco per gli addetti ai lavori. Per
l’economia dei territori, invece, cambia tutto.
Apparentemente la tormentata vicenda ha trovato il suo epilogo verso
la fine dello scorso anno. Il 16 dicembre 2014, infatti, venne assegnata la
sede definitiva del Cratere di Assteas che rappresenta il Ratto di Europa. Caudium, tramite il Museo Archeologico nazionale, dovrà custodirlo. Gina Tomay,
funzionaria archeologa responsabile dell'Ufficio di Benevento e Montesarchio,
ha sancito così la tappa finale dell’eterno viaggio. Al popolo di Sant’Agata dei Goti,
che aveva lottato per il ritorno in loco, non è restato che ingoiare il boccone amaro e
consolarsi con un'esposizione dal titolo beffardo: “L'oggetto del desiderio. Europa
torna a Sant'Agata”. Per qualche mese, perché è restato lì solo da dicembre a
maggio.
In effetti le parole del Sindaco Carmine Valentino suonarono
molto sarcastiche quando ci fu l’inaugurazione: “Abbiamo per anni inseguito un sogno ed abbiamo lavorato affinché il
sogno diventasse realtà –dichiarò il primo cittadino al giornale Il
Quaderno di Benevento. Finalmente il vaso
di Assteas è tornato a S. Agata nella terra che per secoli l’ha custodito con
amore e dalla quale con barbarie è stato strappato. Oggi S. Agata vive il suo
riscatto e sono certo che l’amore dei santagatesi la preserverà da altre
violenze future. Il sogno è diventato realtà anche grazie a tutte le
organizzazioni, aziende, artigiani, privati cittadini che hanno, a vario
titolo, con il loro sostegno, consentito che oggi, 18 dicembre 2014, a S. Agata
venisse scritta una pagina di storia”.
Un sogno abbastanza breve, a quanto pare. La realtà è che maggio
è finito, come il sogno del Primo cittadino Valentino. Caudium gongola e si
tiene stretto il Cratere, che a luglio partirà per l’ultima trasferta in quel
di Milano, destinazione Expò. L’oggetto del desiderio, però, è abituato a
clamorosi colpi di scena e scrivere la parola fine a questa storia è un atto molto
azzardato.
Scritto da Meddix Tuticus
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