IL SARTANO...QUESTO SCONOSCIUTO
In questo numero ci occuperemo
del Sartano .
Lo scopo di questa rubrica è quella di riportare in auge i
termini antichi della Repubblica Federale degli Stati Cauduni.
Perché il Sartano? Bhè, perché esso
è stato ed ancora è, e sempre sarà, l’emblema dell’arte culinaria cervinarese a
differenza dell’ormai passata pignata dei cugini alla lasca di Montesarchio.
Si bbai verenn tutti quanti ‘o tenghen rind'a casa e più precisamente rind ‘nta scanzia. Notizie del suddetto ci
giungono fin dalla preistoria, in più particolare nel momento in cui gli uomini
iniziarono, dopo la scoperta del fuoco e con l’aiuto di Suor Germanus Erectus,
a servirsene per cucinare i cibi.
I primi esemplari di cui abbiamo notizie
erano costruiti in pietra, ma essa era poco adatta a tale scopo poiché i tempi per
far scaldare la pietra erano lunghi e quindi per avere un sartano che rispecchiasse quanto più possibile le caratteristiche del sartano di oggi, abbiamo dovuto
attendere sino a quando l’Homo Caudinus non capisse che il materiale che
offrisse una migliore qualità per quanto riguarda l’esaltazione del prodotto,
era senza ombra di dubbio, il ferro. Non del volgare ferro ma si doveva parlare
di acciaio Caudino DOC.
Via via, con il passare dei secoli venne utilizzato per
disparati fini.
Nel MedioEvo, ad esempio, all’alba
degli accesissimi conflitti tra il feudatario di Cervinara e quella
fetentissima carogna che stava a Montesarchio, veniva utilizzato dalle massaie
di allora, al fine di scacciare l’invasore che tentasse di entrare in casa per
assalirle. Tale arma era micidiale se il colpo veniva inferto con decisione e
discreta precisione.
Alcuni ritrovamenti di resti del 1600 testimonierebbero in
favore di questa tesi. Molti di essi, infatti, hanno i segni tangibili di
potenti botte inferte per mezzo di questo terribile utensile da cucina.
A voi giovanissimi è ancora
oscura, l’importanza di tale arma culinaria.
Certamente!
“Arma” poiché, “caricata”
di semplici alimenti, riesce a trasformare in un volgare piatto in un Signor
Piatto. L’alimento che si sposa meglio col
sartano sono di sicuro “e’ fasule”, legumi all’apparenza innocui, ma che
nascondono dentro parecchie insidie.
E’ stata accertata la produzione
di pericolosi gas ad alto livello potenziale esplosivo-distruttivo che la loro
assunzione comporta. Affinale è in oltre rigogliosamente vietato ai bambini che
potrebbero destinarne l’uso a partite di tennis o a “bitchvollei” (racchettoni ngopp ’a spiaggia ‘e Mondragon).
E mentre voi riflettete su ciò che vi abbiamo mò mò scritto io mi vado a
scarfare due schiaffoni superchiati ieri a pranzo.
Sempre col sartano, naturalemente! Salutandovi indistintamente, vi invitiamo
di inviarci le vostre eventuali perplessità sull’oggetto in questione al
seguente indirizzo di posta elettronica.
scritto goliardicamente da Fabio Simeone
foto Francesco Casale
tratto da OPPOSTA FAZIONE - AGOSTO 2002
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