martedì 7 gennaio 2014

7 GENNAIO


7 Gennaio.

Il punto di non ritorno per un’intera generazione. Sangue, rabbia ed un vortice di violenza che solo dopo anni ha perso, fortunatamente, veemenza. Il 7 gennaio del 1978 accadde quello che il sistema aveva abilmente architettato. L’apertura di una guerriglia metropolitana tra bande di giovani italiani. Gli anni di piombo, dove si perdeva la vita nelle sezioni di partito o sotto casa.
Quel maledetto giorno, nella Capitale, affogarono nel sangue tre giovani vite e milioni di speranze per una vera e pulita giustizia sociale. I Camerati di Via Acca Larenzia sono caduti sotto il fuoco di assassini comunisti, al grido di “uccidere un Fascista non è reato”, ma il vero mandante era il $i$tema.

Focalizziamo l’attenzione sul contesto storico. La strategia della tensione era il naturale cordone ombelicale dell’Italia sconfitta nel 1945 e senza più sovranità, figlia di un vile tradimento. Il Sangue venne sconfitto dall’oro. Gli anni di Piombo, piuttosto, sono stati dettati dall’alto ed eseguiti ciecamente dal basso. Dividi et impera. Disgrega e domina.
La demoplutocrazia* che aveva sgominato gli oppositori, a suon di bombe, si divertiva a creare nuove trincee per ostacolare l’ipotetica Rinascita Sociale Nazionale. Equivoci ideologici enormi, da una parte e dall’altra. Fascismo e destra, un ossimoro senza capo né coda. Ideologicamente senza senso. Eppure nel tranello caddero milioni di cittadini.

Superficialità e malafede. Stroncare un’Ideologia è impresa ardua, ma qualcuno ci è riuscito. Acca Larenzia ne è l’esempio. Ancora oggi si definiscono militanti di “destra”, quando invece sono stati assassinati perché Fascisti. Definirli di “destra” è una mistificazione. Il discorso sulla questione ideologica, etica e spirituale è lungo ed articolato, ma deve essere affrontato con serenità. Vogliamo creare confusione, nelle vecchie e nuove generazioni.

Sì, bisogna ammettere che intere schiere di giovani sono state usate e sfruttate senza scrupoli per fingere di difendere l’Italia dal pericolo comunista sovietico, per poi regalare definitivamente la Patria alla Demoplutocrazia, la stessa che oggi dilaga e ci ha portato alla sfascio. 
La gioventù di ieri, in larga parte, era intrappolata in un gioco molto più grande di essa. L’Europa era un’enorme scacchiera dove si giocava a fare la guerra fredda. Una guerra finta, a nostro giudizio.
Ovviamente, all’epoca, chi era invischiato in quella logica assurda non poteva sapere e non riusciva a capire. C’era una guerriglia e si combatteva.
Punto.
Sarebbe troppo facile giudicare con il senno di poi. Oggi, invece, possiamo riflettere e guardare avanti. Ricordare quel Sangue è importante, affinché infamie del genere possano essere relegate nelle cronache nere del passato. Ora abbiamo nuove battaglie da affrontare. E’ in ballo il nostro futuro.
Ve ne rendete conto? Per molti l’unica preoccupazione è la batteria del telefonino che sta per scaricarsi. Ricarichiamo il nostro Spirito, per iniziare. Oltre le false divisioni.
Onore ai Camerati Caduti. Disonore ai vili venduti.

http://loschiaffo451.blogspot.com/2014/01/

*Demoplutocrazia. 
La plutocrazia (dal greco πλουτοκρατία, "πλούτος", ricchezza, e κρατείν "krateìn" potere) è il predominio nella vita pubblica di individui o gruppi finanziari che, grazie all'ampia disponibilità di capitali, sono in grado d'influenzare in maniera determinante gli indirizzi politici dei rispettivi governi. Demo, sta per finta democrazia...

Nessun commento:

Posta un commento